A seguito dei disagi segnalati relativi alla fruizione del pasto che, per cause logistiche e organizzative i militari non riescono sempre ad usufruire, la Segreteria Provinciale di Treviso del Nuovo Sindacato Carabinieri ha rivolto al Comando Generale il suo intervento affinché, in quei reparti, soprattutto le stazioni distaccate di poche unità, dove non è possibile consumare un pasto completo e fruirlo in maniera confortevole in orari consoni alle normali esigenze alimentari, vengano autorizzati – a richiesta dei singoli interessati o dei Reparti interessati – a poter ricevere ed usufruire di buoni pasto in alternativa all’utilizzo del punto cottura.
La Segreteria inoltre ha espresso anche le perplessità nate dall’introduzione dell’ultima circolare inerente all’attuazione del “militare cuoco”. Per alcuni reparti questa figura è improponibile e inapplicabile in quanto, come risaputo e constatato più volte dal C.G., la gran parte delle stazioni è sotto organico e nonostante ciò viene chiesto ai militari, oltre ad effettuare gli sforzi utili per coprire tutti i servizi istituzionali richiesti, anche di improvvisarsi cuochi – non tenendo conto di eventuali rischi di natura infortunistica/igienico-sanitaria che tale mansione annovera.
Speranzosi che l’Amministrazione possa considerare le osservazioni e le richieste avanzate, questa Segreteria Provinciale considera la proposta rappresentata come una valida soluzione alternativa, prevista tra l’altro in determinate condizioni, per sopperire a deficit logistici o organici che ostacolano la fruizione diretta del vitto, in considerazione che questo è pur sempre un diritto dei militari.