Molti colleghi e colleghe ci hanno segnalato delle presunte irregolarità circa l‘assegnazione degli alloggi di servizio collocati all’interno della Scuola Ufficiali dell’Arma dei Carabinieri di Roma, a seguito del trasferimento e/o congedamento di militari che erano assegnatari degli stessi.
Per procedere alla nuova assegnazioni di quegli alloggi “liberi”, l’Ufficio Personale della Scuola Ufficiali ha diramato tre interpellanze rivolte al solo personale effettivo alla Scuola di formazione. Ogni militare interessato doveva fornire informazioni personali quali:
– l’eventuale proprietà di immobili e dove;
– il reddito familiare;
– eventuali difficoltà economiche;
– problematiche che potessero meglio specificare l’effettiva esigenza di un alloggio di servizio;
– etc…etc…
Tuttavia, sembra che uno degli alloggi sia stato assegnato in modo controverso e discutibile, basandosi principalmente sul possesso della specializzazione in fisioterapia, anziché tenere conto delle situazioni familiari particolari o delle difficoltà economiche.
Tutto ciò, semmai dovesse essere accertato, risulterebbe in palese violazione di quanto disposto dall’art. 375 del DPR 15 marzo 2010 n. 90 oltre che assegnare alloggi di servizio con questi “criteri” evidenzierebbe, ancora una volta, come (erroneamente!) l’unico metro di giudizio che conoscono alcuni comandanti non sono le norme, non il buon senso bensì la discrezionalità.
Ciò potrebbe causare disagio e frustrazione tra il personale e andare contro i doveri propri di ciascun comandante enunciati, tra le altre, nell’art. 725 del TUOM.
Si chiede, quindi, all’Amministrazione di spiegare i criteri di valutazione utilizzati in questo caso per l’assegnazione degli alloggi di servizio, al fine di garantire trasparenza e giustizia nel processo di assegnazione.
LA SEGRETERIA PROVINCIALE ROMA