Il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC Puglia) esprime profonda indignazione e forte preoccupazione in merito alla vicenda del maresciallo in servizio al NAS di Catanzaro, da anni in attesa di un legittimo trasferimento nella sua terra d’origine, il Salento, per poter prestare assistenza ai genitori anziani e disabili.
È inammissibile che, a fronte di reiterate richieste e di una situazione familiare di oggettiva difficoltà, il sottufficiale si sia visto negare persino un ricollocamento temporaneo a Lecce. Ancora più sconcertante è il contrasto con il presunto trasferimento lampo di un collega, che in soli due anni avrebbe beneficiato di un doppio cambio di sede da Milano a Bari e poi a Lecce, adducendo motivazioni familiari legate alla suocera.
Questa palese disparità di trattamento solleva gravi interrogativi sui criteri adottati per i trasferimenti all’interno della specialità NAS e mette in seria discussione la reale attenzione al benessere del personale, spesso sbandierata dal Comando Generale dell’Arma.
Il maresciallo in questione, con moglie lavoratrice, una figlia piccola e una seconda in arrivo, allorquando i propri anziani genitori hanno subito un aggravamento del proprio stato di salute, ha formalizzato la sua richiesta di trasferimento già nel 2022, indicando Lecce o, in subordine, Taranto. Le risposte sono state un susseguirsi di dinieghi, motivati con argomentazioni che appaiono pretestuose e contraddittorie, dalla generica carenza di organico alla mancata permanenza minima, fino a una discutibile valutazione delle condizioni sanitarie dei genitori come “mediamente rilevanti”.
Nel frattempo, l’eco di un trattamento di favore verso altro personale, emerso anche nel ricorso presentato al TAR Lazio, alimenta un clima di sospetto e malcontento tra i colleghi, minando la fiducia nelle procedure interne.
Il tentativo del maresciallo di ottenere un colloquio con il Comandante Generale è risultato vano. Dopo aver affrontato periodi di malattia e congedi per esigenze familiari, ha presentato un’istanza di riesame, denunciando “illogicità manifeste” nei criteri di assegnazione, dove le aspirazioni dei neo-corsisti sembrerebbero prevalere sulle comprovate e urgenti necessità personali.
L’unica risposta concreta è stata un trasferimento temporaneo a Taranto, successivamente annullato in autotutela dopo il ricorso. Una soluzione, peraltro, del tutto inadeguata, considerando la notevole distanza logistica dai genitori bisognosi di assistenza.
Il reiterato rifiuto, giunto anche a fronte di una disponibilità al trasferimento definitivo a Lecce persino fuori organico e senza alloggio, evidenzia un atteggiamento che appare sempre più ostruzionistico e insensibile alle legittime esigenze del personale.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC Puglia) si schiera con fermezza al fianco del maresciallo in questa battaglia per i suoi diritti e per il rispetto della sua dignità umana e professionale. Seguiremo con la massima attenzione l’evolversi della situazione, pronti a intraprendere ogni azione necessaria a garantire giustizia e trasparenza.
COLLEGHI, NON SIATE SILENZIOSI!
Questa vicenda non è un caso isolato. Troppo spesso assistiamo a decisioni inspiegabili, a criteri di trasferimento oscuri e a una scarsa considerazione per le esigenze di noi Carabinieri.
Il NSC è nato per dare voce a chi non ne ha, per tutelare i diritti calpestati, per far luce sulle ingiustizie.
Se anche tu hai subito o sei a conoscenza di soprusi, disparità di trattamento o decisioni inique, NON ESITARE A CONTATTARCI! La tua segnalazione è preziosa e ci permette di agire con maggiore forza per cambiare le cose.
Uniti siamo più forti. Insieme possiamo far valere i nostri diritti.
Contatta subito la segreteria del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC Puglia): https://www.carabinierinsc.it/regione-puglia/
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