È qualche giorno che imperversa e scalda gli animi – in special modo di coloro i quali prestano servizio nella territoriale – la ormai famosa frase proferita dal Ten. Col. Emanuele Barbieri nel corso della puntata del 3 aprile della docuserie “basco rosso”.
Come Segreteria Regionale di NSC Lazio ci permettiamo di intrometterci facendo alcune osservazioni, a fronte dei vari procedimenti aperti nei confronti dei tanti (troppi) colleghi, dalla nostra amata arma (che diversi colpi ha tentato e tenta tutt’ora di mettere a segno anche ai nostri sindacalisti).
La diligenza del buon padre di famiglia, tanto cara in giurisprudenza e nell’Arma CC, è richiesta solo al personale non dirigenziale?
Perché l’ufficiale, che dovrebbe essere uomo di alto rigore, lealtà, onestà, impegno e determinazione che cura con dedizione la propria famiglia, che ricordiamolo, è composta dai suoi militari, quando non mantiene un comportamento consono viene scusato da mamma arma? Perché invece noi semplici ed umili Carabinieri, ne paghiamo sempre le conseguenze?
Ricordiamo le parole di un Ufficiale quando si tentava di perorare le cause disciplinari aperte ai colleghi, che era solito rispondere: “le scuse per gli errori fatti sono sempre ben accette, ma siamo militari e gli errori, anche se scusati, si pagano”.
Non vorremmo tediare oltremodo il lettore ma…ce ne sarebbe da scrivere anche in relazione al tanto amato TUOM (…e COM), ma “giusto per”, vorremmo che qualcuno delle alte sfere ci illumini, alla luce del trambusto di questi ultimi giorni, sul contenuto dell’art. 719.
Per carità, un errore o uno scivolone (come questo) lo si può anche scusare, come si può giustificare anche chi avendo l’onere del controllo del video non si è avveduto della “svista” ma questo voler, a tutti i costi, proteggere chi ha sbagliato…. ci auguriamo che venga esteso a tutti i “figli” (di un dio minore) della nostra Amata Arma CC.
LA SEGERETERIA REGIONALE