Gentilissimo Generale in quiescenza Carmelo Burgio, leggiamo le sue parole con molto, infinito interesse soprattutto ora che non è più in servizio attivo e pertanto magari riesce a trovare tempo per le sue utili dissertazioni in merito ai sindacati, ma non sulla situazione critica (per dirne una) in cui verte l’Arma dei Carabinieri a causa di circa dieci anni di mancati concorsi, no… il problema sono i sindacati.
Vogliamo rassicurarla dicendoLe che la norma – ad hoc per gli stati maggiori e a tratti anti costituzionale per quanto ci riguarda – se solo fosse stata letta meglio, Le avrebbe fatto comprendere che l’esempio che cita è errato… infatti nei periodi di “guerra” le attività sindacali sono sospese e quindi senza “ulteriore minaccia all’organizzazione militare”…
Vede Generale, se noi fossimo in Lei ci chiederemmo piuttosto il perché si sia sentita l’esigenza di associarsi e di creare i sindacati… magari perché l’Arma è cambiata.. ovvero le persone con cui ha lavorato magari non ci sono più… ci mancano quegli ufficiali che si assumevano le loro responsabilità… quegli ufficiali che erano addestrati a essere comandanti e non manager… pronti ad assumersi colpe e responsabilità…non freddi burocrati al servizio delle procure militari….
Le auguriamo ogni bene e siamo pronti a dialogare con chiunque per chiarire i nostri pensieri e rendere note le nostre preoccupazioni.
La Segreteria Regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Toscana
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