Questa O.S. intende portare alla luce l’annosa questione che vede irrisolta la criticità dei servizi che si viene a creare alla Centrale Operativa del Comando Compagnia CC di Augusta (SR).
Le Centrali Operative rappresentano il fiore all’occhiello dell’Arma dei Carabinieri, gli occhi e le orecchie dei Comandanti, il primo punto di ascolto e l’ultima spiaggia per quel cittadino che in cerca un aiuto concreto espone le proprie emergenze cui il militare che riceve deve all’istante ascoltare, risolvere e/o indirizzare alle pattuglie esterne la richiesta in modo chiaro celere ed esaustivo ed in cui non ci si può permettere assolutamente cali di attenzione. Un compito di grande responsabilità in cui però l’importanza del Reparto però viene spesso inficiata da diversi fattori che cozzano con la dedizione che ne è richiesta. Difatti la necessità di coprire le 24h di presenza nella Centrale Operativa in cui l’organico effettivo è di 6 unità porta spesso i militari a mettere da parte i propri impegni, differirli o annullarli spesso e volentieri in base alle esigenze di servizio.
Fà il caso di specie quello della Centrale Operativa del Comando Compagnia CC Augusta (SR) ove l’impossibilità di sopperire alla mancanza dei militari assenti per vari motivi (servizi e non) fa ricadere i compiti sul resto dei componenti rimasti con la conseguenza che spesso l’organico si trova spesso ridimensionato a 3 unità. In tale circostanza, che per ogni periodo estivo si protrae per intere settimane i militari si trovano costretti a condurre non in via eccezionale ma di prassi servizi con straordinario programmato turni ciclici da 8 ore con spesso reimpiego il giorno seguente dopo lo svolgimento del servizio notturno.
Tale contesto non fa altro che aggiungere fattori di stress ai militari operanti che tornati a casa non sono in grado di recuperare le adeguate energie psicofisiche necessarie per la gestione degli impegni personali e familiari.
In un epoca in cui siamo, ove per vivere ed offrire un futuro ai figli entrambi i genitori sono costretti a lavorare, a pagarne le conseguenze delle carenze organizzative sono spesso i figli minori che ovviamente chiedono e pretendono presenza costante dei genitori e su cui assolutamente non ci si può chiudere gli occhi come se non esistessero.
In tale quadro la famosa lettera 90/277-1965 del 30.04.2015 del Comando Generale, inerente al riposo settimanale, seppur lodevole nella sua integrità cozza con una realtà che ne sminuisce comunque la rilevanza della tematica andando a sbilanciare esigenze di servizio ed esigenze personali verso le prime. In effetti se l’articolazione delle ore settimanali previste sono di 36, questo non avviene in questo reparto ove si raggiungono anche più di 50 ore settimanali.
Pertanto al fine di poter conciliare tali esigenze e armonizzare la funzionalità, la delicatezza e l’importanza del servizio svolto questa segreteria chiede di intervenire sulla rimodulazione della capacità organica del reparto in modo da consentire il regolare svolgimento dei turni.