Già nel giugno del 2022, il Nuovo Sindacato Carabinieri Emilia Romagna aveva “denunciato” che le carenze di pattuglie delle altre Forze di Polizia nella provincia modenese costringevano i colleghi a turni supplementari per garantire sul territorio la presenza di pattuglie h24.
In quell’occasione, il segretario generale di NSC Emilia Romagna Giovanni Morgese inviò a nome della segreteria regionale una comunicazione rivolta al Prefetto, al Questore e agli stessi vertici dell’Arma in cui segnalava la carenza nell’impiego di pattuglie di personale appartenente ad altre Forze di Polizia sul territorio, a discapito dei Carabinieri.
Un deficit che, in termini di benessere e sicurezza, provocherebbe ai lavoratori dell’Arma gravosità, sovraccarichi, disagi e sovraesposizioni.
A risentirne sarebbero soprattutto i Carabinieri dislocati nelle aree territoriali che comprendono i Comuni di Carpi e Mirandola, serviti da Commissariati di Pubblica Sicurezza e Comandi di Polizia Stradale.
Criticità, queste, che i nostri iscritti della provincia modenese avevano evidenziato, come sussistenti e permanenti.
Alla luce di queste considerazioni, appare quantomeno bizzarro che i disagi da noi rappresentati siano strumentalmente utilizzati per “aggredire” la Stazione di Finale Emilia.
Stazione che, secondo due esponenti politici, sarebbe rea di non presidiare il territorio, dove si registrano scorrerie di delinquenti e baby gangs.
Noi, invece, ci chiediamo se gli stessi politici abbiano ufficialmente interessato il Ministro degli Interni affinché mandi contingenti di Polizia a supporto, e se siano a conoscenza della reale situazione dell’ordine pubblico.
Il nostro auspicio, pertanto, è che i due politici intervengano con i loro rappresentanti nazionali nel Comitato provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico.
Il segretario generale provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri di Modena Rossano Zandona