In estrema sintesi è questa la richiesta del Nuovo sindacato carabinieri, in una lettera inviatata al ministro della Difesa e alla Commissione Difesa della Camera: secondo Nsc, infatti, per giurisprudenza consolidata, l’inibizione di carriera “non può avere una durata indefinita”. Bisogna quindi cambiare la legge (il comma 8 dell’articolo 1051 del decreto legislativo del 15 marzo 2010, numero 66) “sul tempo di esclusione dalle procedure di avanzamento di carriera, legandole all’estinzione o alla riabilitazione che, in quanto tale, cancellando la pena accessoria ed ogni altro effetto penale della condanna, impedirebbero l’adozione di tale misura preclusiva”. Attualmente la legge prevede l’esclusione per personale militare condannato in via definitiva a una pena non inferiore a due anni anni per delitti non colposi compiuti con comportamenti contrari ai doveri di fedeltà alle istituzioni o lesivi del prestigio dell’Amministrazione o dell’onore militare. Il sindacato chiede inoltre di riesaminare, una volta modificata la norma, le posizioni dei militari penalizzati, da parte delle rispettive commissioni di avanzamento.
Convenzione con “MIAPENSIONE”
La Segreteria Nazionale ha stipulato una convenzione con MIAPENSIONE (società di consulenza previdenziale) che ha riservato agli iscritti al Nuovo Sindacato Carabinieri condizioni agevolate.