«I furti di auto risultano essere uno dei reati più frequenti e che flagellano l’intera provincia B.A.T., attribuendole, purtroppo, il triste record negativo in campo nazionale. Le Forze dell’Ordine presenti nel territorio combattono quotidianamente contro tali crimini che, sebbene non siano considerati gravi, constatati i provvedimenti che dovrebbero essere adottati, influiscono negativamente sia sulla percezione della legalità sul territorio, che sulla fiducia del cittadino nelle istituzioni, fiducia confermata dal continuo impegno dell’Arma dei Carabinieri contro tali reati. Di contro, come già trattato dal Segretario Generale Regionale Nicola Magno, nonostante l’encomiabile impegno che spesso vede i Carabinieri impegnati nel combattere tali reati, spesso a farne le spese sono proprio i Militari dell’Arma che ingaggiando, secondo le regole vigenti, gli inseguimenti, vengono speronati dai malviventi, con tutti gli effetti negativi che ne conseguono, ferimenti, danneggiamento dei mezzi di servizio. Di contro malavitosi consapevoli che le pene a loro carico per tali eventi rasentano l’impunità. Massima solidarietà e i più sinceri complimenti per la professionalità ed i risultati raggiunti dai Militari del Radiomobile del Comando Compagnia Carabinieri di Trani e della Tenenza di Bisceglie, che hanno permesso il recupero di mezzi rubati ed utilizzati per perpetrare furti, senza che si arrivasse ad azioni che potessero compromettere ancor più la sicurezza e l’incolumità pubblica.”
Lo dichiara Cataldo Calà, segretario generale provinciale B.A.T. del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), a nome di tutta la dirigenza pugliese, a seguito degli ultimi episodi verificatisi nei giorni scorsi nel territorio della provincia Bat, dichiarazioni susseguenti a quelle del segretario generale regionale Nicola Magno, impegnato in una campagna di sensibilizzazione mirata alla tutela degli appartenenti alla FFOO, sicurezza dalla quale dipende anche quella dei cittadini.
Sovente si assiste, impotenti, ad azioni da parte della delinquenza dedita al furto di automezzi che vedendosi braccata dai militari operanti, optano, come unica soluzione per sfuggire all’identificazione o all’arresto, di collidere volontariamente contro i mezzi militari, consci degli obblighi e delle responsabilità che ne conseguono.
Rimane la speranza che i suggerimenti di NSC non passino in sordina e che proprio la proposta di modificare l’articolo 336 del codice penale, che proprio in tali situazioni trova anche la sua applicazione, possa tutelare gli operatori di polizia in maniera tale da potere svolgere le proprie mansioni in sicurezza, serenità e professionalità, senza dovere, di contro, combattere contro un clima di impunità e di atti dovuti sempre e solo a carico degli operatori.