A dire la sua è il Segretario Provinciale della Città Metropolitana di Bari Natalino Leobono: “Non ci meravigliamo più di nulla oramai, da qualche tempo, siamo oggetto di vili attacchi, insultati, derisi, da parte di una società che ostenta saccenza, per fortuna una minoranza che seppur tale sa come condizionare parte dell’opinione pubblica. L’offesa che ci è stata rivolta dal rapper, o meglio dall’influencer Fedez, nonchè la motivazione con la quale è stata chiesta l’archiviazione dalla Procura di Milano a seguito della denuncia per vilipendio, doverosa a fronte dei versi di una sua canzone, è un vero e proprio schiaffo all’Arma dei Carabinieri”. Questo è quanto dichiarato da Natalino Leobono, il quale aggiunge: “Credo sia pensiero comune a tutti i Carabinieri, che la libertà di critica di ogni persona, soprattutto il come si critica, il lessico utilizzato, deve iniziare e finire nello stesso momento in cui si lede la dignità altrui, in questo caso verso chi rappresenta le Istituzioni, lo Stato.”“Carabinieri e militari io li chiamo infami, tutti quei figli di cani“ – è così che recita un strofa del brano cantato dal rapper, ma ciò nonostante, per la Procura di Milano i versi del musicista non costituiscono insulto, ma soltanto “critica aspra“, “provocazione” e “ricerca spasmodica della notorietà“.L’errore è proprio questo, soggiunge – Natalino Leobono – “lasciar passare il messaggio che Fedez è giustificato poiché la sua condotta è frutto della sua ricerca di notorietà e non per offendere i Carabinieri, i militari, ciò può senza dubbio creare un gravissimo precedente, soprattutto se non si temono conseguenze”.“”La legge è uguale per tutti”” recitano le aule di ogni tribunale, ma per i Rapper? Si chiede quindi alla Procura di Milano e all’artista Fedez, per voi noi Carabinieri cosa dobbiamo essere? Tutori della Giustizia o infami figli di cani?