Foggia. Due pesi due misure, a farne le spese questa volta due colleghe della Forestale che operano in provincia di Foggia. A far notare la disparità di trattamento fra regioni è il Segretario Generale Regionale Nicola Magno, che con una nota indirizzata al Comando Generale, pone l’accento su una marcata ed inaccettabile disomogeneità di interpretazione della norma, da parte di quel dirigente forestale che nega, in base alla propria discrezionalità, l’autorizzazione a viaggiare presentata da due carabinieri forestali, di cui una nonostante già autorizzata in passato, è stata chiamata a ripresentarla per poi notificarle il non accoglimento.

«Non si può non sottolineare che la non oggettività – spiega N. Magno –  spesso lascia spazio ad interpretazioni personali, difatti nel caso di specie, vi è una non equità di trattamento tra personale, ovvero una errata applicazione della norma, ove si consideri che, in Emilia Romagna si registrano casi analoghi dove due militari forestali hanno poi, ricevuto l’autorizzazione richiesta nonostante uno di essi risieda fuori regione o comunque a non pochi chilometri di distanza dal reparto di appartenenza.» Questa falla riteniamo vada colmata laddove si consideri che, un militare chiunque esso sia, non può essere lasciato in balia del fato, con la conseguenza e consapevolezza di lasciarlo viaggiare dalla propria residenza al luogo di lavoro, senza la copertura assicurativa che lo tuteli.

«Tale criticità – conclude N. Magno – incide pesantemente sulla qualità della vita del forestale se si pensa che questi per problematiche famigliari, son costretti a vivere non nello stesso luogo ove insiste il comando, per tanto chiediamo più elasticità, per far sì che essi possano conciliare la propria vita lavorativa con quella famigliare o di valutare altre sedi, più vicine a casa.»