«Analizzando l’iniziativa intrapresa dal Ministero dell’Istruzione che ha istituito la Carta elettronica (contributo di 500 euro annui) per l’aggiornamento e la formazione dei docenti di ruolo delle istituzioni scolastiche, viene spontaneo chiedersi: perché non proporre analoga iniziativa per i dipendenti dell’Arma dei Carabinieri?» lo riferisce Natalino Leobono segretario generale della provincia di Bari del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).
«Lo studio delle disposizioni normative della suddetta Legge, hanno consentito di evidenziare che tale beneficio prevede il rilascio della Carta ai docenti di ruolo a tempo indeterminato delle Istituzioni scolastiche statali, sia a tempo pieno che a tempo parziale, ai docenti che sono in un periodo di formazione e prova, ai docenti dichiarati inidonei per motivi di salute di cui all’art. 514 del Dlgs.16/04/94, n.297, ai docenti in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati, ai docenti nelle scuole all’estero e delle scuole militari. L’ampio ventaglio dei destinatari pone l’accento sull’importanza della formazione secondaria, ovverosia quei percorsi formativi non appartenenti ai programmi offerti dall’amministrazione; considerando quanto sopra, questa Segreteria ritiene – continua Leobono – che gli scopi perseguiti dalla Legge in parola possano essere parimenti aderenti e quindi applicabili, in favore degli appartenenti delle Forze dell’Ordine».
Tale contributo, che favorirebbe ulteriori percorsi formativi aggiuntivi per il personale dell’Arma in servizio, concorrerebbe a creare un circolo virtuoso connotato dall’intrinseca capacità d’incrementare il livello culturale e professionale di donne e uomini dell’Arma con evidenti riverberi positivi per l’Amministrazione.
Funzionale agli obiettivi prefissati – conclude il segretario – si ritiene possa essere la creazione di una carta elettronica denominata “La Carta del Carabiniere”, proposta già inoltrata all’attenzione del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e del Ministro della Difesa che si spera valutino positivamente nell’ottica della sempre più crescente richiesta di formazione a vantaggio della professionalità.