La situazione dei carabinieri forestali, più volte affrontata dal Nuovo Sindacato Carabinieri, ad oggi non vede soluzioni. Per questo motivo NSC Emilia Romagna ha scritto nuovamente al comando generale per sollecitare attenzione sulla condizione logistica e strutturale di questo ramo dell’Arma, affinché si avvii un percorso inclusivo per questi militari che non devono in alcun modo sentirsi “figliastri”.
Eppure, nonostante le numerose iniziative messe in campo da NSC, sembra non esserci la volontà di procedere in tal senso.
Ancora oggi le strutture che ospitano i comandi stazione dei Carabinieri forestali, versano in condizioni fatiscenti. Si tratta, in taluni casi, anche di porzioni di edificio concesse in comodato d’uso da altri enti, condivisi anche con estrema promiscuità, con altre amministrazioni o uffici. Alcune Stazioni condividono persino i servizi igienici e le aree comuni come corridoi ed ingresso. Sono poche le Stazioni Carabinieri Forestale ospitate in vere e proprie caserme. Tutto questo ha delle conseguenze, come assenza di autorimesse per i mezzi, assenza di alloggi per i comandanti di stazioni e l’assenza di camerate che non permette l’assorbimento di nuovo personale, gravando così sulle piante organiche che a loro volta, vincolano i trasferimenti.
Per non parlare poi della sicurezza, considerando l’assenza di gap e armi di reparto.
Si tratta di una situazione non più sostenibile e che necessita di una risoluzione, motivo per cui NSC ha nuovamente interpellato i vertici affinché si faccia chiarezza sul futuro dei Carabinieri forestali e perché ricevano il medesimo trattamento riservato alle altre specialità dell’Arma.