NSC accoglie con molto piacere l’interessamento di altre sigle sindacali alle problematiche che quotidianamente, da ormai oltre 6 anni, vivono gli ex appartenenti al Corpo Forestale dello Stato, in particolare di quelli fatti transitare (la gran parte) nell’Arma dei Carabinieri. Noi stessi stiamo vivendo con estrema apprensione e con grande curiosità la moltitudine di messaggi e “pizzini” che girano nelle caserme e che riguardano la ENNESIMA ridenominazione dei reparti dell’ex CFS.  Ennesima perché ormai a cadenza biennale (anche meno) i colleghi sono costretti a cambiare l’intestazione dai documenti ufficiali. Tale notizia era già trapelata qualche anno fa, quando il CUFAA stesso avanzò delle proposte relative alla successiva manovra che interesserebbe gli attuali carabinieri forestali.

Tra l’altro, proprio con una delle sigle sindacali che recentemente ha commentato tale problematica, spesso NSC si trova in sintonia.

Dispiace però che la stessa, forse in uno slancio propagandistico, ha ritenuto considerarsi l’UNICA associazione sindacale che si occupi dei problemi sindacali dei forestali. Dispiace perché denuncia che le altre sigle sfruttino questi ultimi solo per fini di raggiungimento di alti numeri di iscritti.

Dispiace anche perché

• NSC, dopo una battaglia costante e quasi opprimente, di oltre un anno, è riuscito ad ottenere il ripristino dell’uso del maglietta “polo” per i reparti Forestali e Parco, battaglia che è continuata ottenendo un ampliamento dell’utilizzo anche ad alcuni, ancora pochi al momento, reparti dell’Arma. E la battaglia non si è conclusa. Perché al netto dell’ormai avanzata sperimentazione e distribuzione delle camicie “a strappo”, utili e necessarie soprattutto se si va a fare servizio in night club, lottiamo ancora per la diffusione massima di tale indumento.
• NSC sta proseguendo senza sosta la battaglia per il superamento delle modalità anacronistiche e spesso poco limpide di gestione dei servizi ristorativi convenzionati attraverso l’impiego del buono pasto. Si proprio quel buono pasto che in passato il Corpo Forestale dello Stato, e oggi tante altre Forze di Polizia probabilmente di vedute più ampie, adottano da ormai tempi immemori.
• NSC ha fatto proprie le battaglie per il superamento dei limiti minimi di personale nelle Stazioni Forestali e Parco, che blocca ogni possibilità di movimentazione del personale arrecando gravi danni allo stesso e alle proprie famiglie, e, senza nasconderlo, riteniamo possa creare, se non l’ha già fatto in passato, creare disagi psicologici in quei colleghi che da tanto aspettano di poter avvicinarsi o vedere esaudite le proprie aspirazioni di cambiare sede di servizio.

Ebbene, NSC continuerà sempre ad accogliere le istanze dei Carabinieri Forestali, ricordando che noi, nonostante non annoveriamo tra i nostri iscritti prevalentemente Forestali, molti di questi ricoprono cariche dirigenziali in molte province e regioni e solo fino a poco tempo fa un “vecchio” forestale, che ha partecipato a tante battaglie sindacali con il Corpo Forestale dello Stato, era il Segretario Generale Nazionale Aggiunto del Nuovo Sindacato Carabinieri.

Auspichiamo, soprattutto in questo periodo storico ma al tempo stesso ancora fragile in termini di relazioni sindacali, che tutte noi associazioni sindacali possiamo trovare dei punti di incontro per avviare quelle battaglie per avviare i sindacati nell’Arma. Ci sarà il tempo poi per una sana competizione sui contenuti e su eventuali divergenze.