Cittadella (PD) – Ancora un episodio di violenza ai danni degli operatori di polizia e del personale sanitario. Ieri mattina 02 Novembre, attorno alle 8, la centrale operativa del 112 ha ricevuto la segnalazione di un uomo armato di coltello che si aggirava per le vie del centro di Cittadella. L’intervento tempestivo dei Carabinieri ha evitato il peggio, ma non senza conseguenze: un militare dell’Arma è stato ferito al volto e al collo mentre cercava di immobilizzare l’aggressore.
L’uomo, un 35enne italiano, era già stato coinvolto in un episodio di violenza contro il personale medico poco prima di essere intercettato dalle forze dell’ordine. Dopo l’aggressione, l’uomo è stato fermato e immobilizzato grazie all’uso del taser, e successivamente arrestato. Un evento che avrebbe potuto avere risvolti ancora più drammatici, se non fosse stato per la competenza e professionalità dei Carabinieri intervenuti.
L’episodio di Cittadella si aggiunge a una lista sempre più lunga di aggressioni nei confronti delle forze dell’ordine e degli operatori sanitari. Pochi giorni fa a Verona, un altro caso di violenza ha costretto un agente di polizia a utilizzare l’arma di ordinanza per difendersi, sollevando nuovamente l’urgenza di affrontare una problematica che sta diventando quotidiana.
“Urge l’adozione di un codice rosso finalizzato alla tutela di tutto il personale delle forze dell’ordine e degli operatori sanitari” ha dichiarato il Segretario Regionale Antonio Grande. “I crescenti fenomeni di aggressione non possono passare silenti, è necessario proteggere chi quotidianamente rischia la propria vita per garantire la sicurezza della collettività. Chi attacca il personale in uniforme sta aggredendo lo Stato; questo deve essere ben chiaro.”
La Segreteria Regionale del Veneto e quella Provinciale di Padova si uniscono nel formulare i migliori auguri di pronta guarigione al Carabiniere rimasto ferito e a tutto il personale coinvolto. Di fronte a questa spirale di violenza, il sindacato chiede misure immediate e concrete per assicurare che episodi simili non si ripetano più. Chi difende l’incolumità di tutti non può essere indagato e messo alla gogna mediatica come se fosse un cittadino comune.
La situazione attuale richiede un impegno serio da parte delle istituzioni per mettere in campo soluzioni efficaci e garantire che chi è chiamato a difendere la sicurezza pubblica possa operare senza timore di essere aggredito. Basta con la retorica delle belle parole, è il momento di passare ai fatti per restituire dignità e sicurezza a chi è ogni giorno in prima linea.