Corpo di donna affiora dall’acqua del Piave, carabinieri salvano cinquantenne trascinandola a riva. NSC Treviso: “L’Arma sia orgogliosa e gratifichi i colleghi”

Una donna con probabili intenti suicidi è stata tratta in salvo grazie al tempestivo intervento dei carabinieri.
È accaduto nella mattina di domenica 7 aprile quando, a seguito della segnalazione riguardante la scomparsa di una cinquantenne, le pattuglie della Compagnia Carabinieri di Treviso, comandata dal Tenente Colonnello Antonino De Luca, hanno prontamente attivato le ricerche.
Dopo avere raccolto alcune informazioni, la pattuglia dei carabinieri di Villorba, composta dal brigadiere Francesco Pavone e dall’appuntato scelto Arcangelo Spartano , si è diretta verso il fiume Piave.
L’intuito dei militari ha permesso di avvistare il corpo parzialmente sommerso della donna, con la testa che affiorava dall’acqua.
I carabinieri si sono addentrati nel fiume e l’hanno tratta in salvo trascinandola a riva prima che la corrente la portasse via.  Ormai priva di sensi e in avanzato stato di ipotermia la donna, coperta dalle giacche dei due militari, è stata affidata agli infermieri dell’Ospedale “Cà Foncello” di Treviso, dove si trova attualmente sotto osservazione.
Se è ancora in vita, lo si deve alle qualità umane e professionali dei nostri colleghi.

NSC TREVISO: “SUCCESSO OPERATIVO FUORI DAL COMUNE, L’ARMA NE SIA ORGOGLIOSA” 

“Queste procedure d’intervento, mosse dal senso di umanità oltre che dall’istinto e dallo sprezzo del pericolo che tante volte mette in discussione la sicurezza degli operatori di Polizia – afferma il segretario provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri di Treviso Luigi Perlangeli – non sono scritte e sancite dai regolamenti  e non sono azioni che si possono insegnare né tantomeno imparare preventivamente prima di imbattersi in simili interventi”.
“ Le mosse e le decisioni che un carabiniere può intraprendere in questi casi – prosegue – sono solo frutto dell’esperienza personale, dell’istinto autonomo e della professionalità acquisita”.
“Pertanto – conclude  –  l’Arma deve essere orgogliosa di successi operativi del genere, fuori dal comune e dalle normali procedure d’azione”.
La Segreteria Provinciale di Treviso del Nuovo Sindacato Carabinieri è sicuramente orgogliosa e plaude al servizio che i due colleghi hanno prestato alla comunità e a quella donna in preda alla disperazione.
Pertanto, in linea con il nostro pensiero, ci aspettiamo che l’Amministrazione gratifichi, con reali riconoscimenti di plauso, questo e altri interventi simili, decisamente fuori dal comune!

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