Recenti video finiti su “Tik tok” e altri social network impongono una seria riflessione sulle modalità su cui gli stessi siano stati girati. Ci si riferisce, in questa sede, a riprese effettuate all’interno di strutture dello Stato, i famigerati “CPR”, in cui vengono immortalati membri delle forze dell’ordine impegnati in regolare svolgimento del servizio di istituto. A girare i filmati in questione, in cui spesso i lavoratori in divisa vengono sbeffeggiati, insultati e qualche volta aggrediti, sono spesso gli “ospiti” stessi di dette strutture. Parliamo di soggetti pregiudicati in attesa di espulsione i quali, quasi si trattasse di una “challenge” da social influencer, riprendono e pubblicano sui loro profili questo genere di filmati.
Ci si chiede per quale motivo persone ristrette a seguito di violazione di leggi possano continuare ad infrangere le stesse, dal momento che riprendere e postare sul web persone che non abbiano prestato il proprio consenso è, a tutti gli effetti, una violazione ai sensi di legge.
Questa segreteria, sempre attenta alle esigenze dei lavoratori in uniforme, vuole invitare chi di dovere a fare le opportune valutazioni su questo, preoccupante fenomeno. Nell’interesse del benessere dei nostri colleghi e del rispetto per l’uniforme e lo Stato che essa rappresenta.
LA SEGRETERIA PROVINCIALE DI MILANO