Nell’ambito della Regione Campania, l’Arma dei Carabinieri continua a osteggiare e a ostacolare il libero diritto di assemblea sindacale.
Ci sono ancora Comandanti che, sebbene consci delle leggi e dei diritti che le APCSM tutelano, vietano ai propri militari la facoltà di riunirsi in assemblea.
Un diritto che viene negato utilizzando pretesti di ogni natura: quello più ricorrente è la presunta indisponibilità di luoghi idonei o, ancora peggio, la priorità della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ad Agropoli in provincia di Salerno, lo scorso venerdì 14 giugno, si è consumata per la Campania l’ennesima disfatta in termini di diritti sindacali dei carabinieri.
Ai colleghi che operano in quel territorio, infatti, è stato negato un diritto sacrosanto: secondo quel Comandante di Compagnia non vi erano luoghi idonei per raccogliere i militari in un’assemblea sindacale.
Al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri abbiamo chiesto, in una nota, come sia possibile che un Comando di rango Compagnia non abbia un luogo idoneo per riunire almeno dieci persone.
Abbiamo inoltre domandato in quale luogo si tengono i rapporti con i Comandanti di Stazione, in quale luogo si preparano i briefing prima di svolgere ogni attività di Polizia giudiziaria e in quale luogo si incontrano i militari montanti e smontanti del Nucleo Operativo Radiomobile.
E infine, in quale luogo tutti i militari della sede consumano il trattamento alimentare gratuito?
Il Nuovo Sindacato Carabinieri pretende il rispetto del diritto di assemblea – normativamente definito come “possibilità di manifestare il proprio pensiero in ogni dove”- anche visitando le strutture e i Reparti.
Diritto che deve essere esercitato in qualsiasi spazio, senza alcuna limitazione, se non quelle legittimamente sancite dalla legge.
Il caso contrario, ovvero di reiterato negazionismo, deve essere segnalato come un atto fuorilegge commesso verso il lavoratore dipendente al quale vengono impedite, incredibilmente, la presenza o l’organizzazione di assemblee nei Reparti dove si ha paura che qualcosa possa essere scoperto e denunciato.
Pertanto, sarebbe opportuno e funzionale modificare le circolari interne finora attuate, visto che le stesse hanno evidenziato e rivelato carenze strutturali meritevoli di più opportuni approfondimenti.
Nella speranza che qualcosa cambi in meglio per i carabinieri in Campania e auspicando che non vi siano in futuro altre incomprensibili azioni ostili contro questa organizzazione sindacale – la sola osteggiata in modo pretestuoso – e in generale contro i sindacati, nella nota inviata al Comando Generale abbiamo ribadito con forza il dissenso verso le condotte palesemente antisindacali che NSC subisce.
Abbiamo anche comunicato che in caso di reiterazione di tali azioni di divieto, demanderemo il tutto alla valutazione delle autorità competenti.
Il nostro supporto va a tutti i carabinieri quotidianamente esposti a qualsivoglia mercé giudicante, affinché possano liberamente interloquire tra loro e attestare la propria capacità di autodeterminazione.
La Segreteria Regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Campania