In Veneto, nonostante il quadro normativo e le disposizioni del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri sembrerebbero chiare, in molti comandi Arma l’impiego delle risorse disponibili per l’istituto della reperibilità viene effettuato dai vari Comandanti in maniera tale da sacrificare sempre i più disponibili e rispettosi della gerarchia militare, creando anche disparità di trattamento economico con altri militari presenti e disponibili al Reparto (ma di fatto mai scelti!).
Avviene di frequente che la scelta del personale reperibile non è distribuita tra tutti i militari presenti al Reparto ed addirittura in alcuni Comandi sono scelti sempre e solo tra gli Ufficiali di p.g. (essendo chiaramente “vantaggioso e rilassante” per un Comandante di Stazione avere reperibile un Ufficiale di p.g. in sede), creando negli stessi un forte senso di disagio per la mancanza di serenità sia in ambito familiare (spesso privandosi del tempo da dedicare alla propria famiglia) sia in ambito personale (sacrificando del tempo per il recupero psicofisico, ma anche quello da dedicare allo sviluppo della propria personalità).
Inoltre, l’intervento richiesto maldestramente al militare reperibile riguarda quasi sempre fatti che non hanno nulla a che vedere con motivi di ordine e sicurezza pubblica, nonché pubblico soccorso per i quali la reperibilità è giuridicamente prevista.
Da tempo questi abusi nella gestione dei militari soggetti alla reperibilità sono stati segnalati gerarchicamente ai Signori Ufficiali in sede di visite ai comandi Arma del territorio, ma nulla sembra essere cambiato.
Atteso quanto sopra, la segreteria regionale del NSC Veneto, sensibile al problema segnalato, ha interessato il Comandante di Legione del Veneto affinché intervenga esercitando la sua azione di comando nei confronti dei Comandanti territoriali che e’ opportuno vengano meglio istruiti riguardo la giusta applicazione (ma soprattutto il rispetto) delle circolari del Comando Generale che disciplinano l’argomento.