Sul quotidiano online “investimentimagazine.it” compare l’articolo:”Sei stato vittima di un comportamento scorretto o abuso da parte dei carabinieri? Non sei solo e hai il diritto di denunciare. Tuttavia, capire come procedere può essere complicato e spaventoso. In questo articolo, ti guideremo attraverso i passaggi per presentare una denuncia contro i carabinieri.”
Poi, ci si addentra in spiegazioni e consigli dandosi l’impressione di vivere in uno Stato di Polizia, dove l’abuso e la violenza sembrerebbero una “normalità”.
Andrea Di Virgilio, segretario Generale Aggiunto E.R. del Nuovo Sindacato Carabinieri: “Un articolo che non può che suscitare una dura “disapprovazione e sdegno sindacale”, anzitutto perché ci si riferisce specificamente al Carabiniere, contro il quale parrebbe esserci voglia di “spiegare come fare denuncia”.
L’articolo non può che rendere ancora una volta impellente e necessario che le forze dell’ordine vengano dotate di equipaggiamenti individuali idonei a consentirgli di registrare in audio e video i propri interventi e le proprie attività durante interazioni e contatti con utenti all’esterno, ma anche nelle caserme, quando la gestione e l’accoglienza degli utenti appaia delicata, pretestuosa o in qualche modo aggressiva per gli operatori.
I Carabinieri devono essere protetti dalle “insidie” di persone in malafede o criminali che incontrano nel proprio lavoro quotidiano, al solo fine di vedersi garantiti il giusto riconoscimento e continuare ad espletare con sicurezza, dignità e motivazione, il proprio delicatissimo e fondamentale ruolo a tutela della collettività. D’altronde, è proprio con la riforma della giustizia (Cartabia) che si riconosce l’importanza di ausili tecnici di registrazione degli atti di PG più urgenti e delicati, soprattutto se irripetibili come in caso di interventi”.
Giovanni Morgese, Segretario Generale E.R. Nuovo Sindacato Carabinieri: ”Oltre ad alcune imprecisioni tecniche questo articolo mi fa venire in mente la campagna organizzata tanti anni fa per aprire il fronte contro i medici ospedalieri. Alcune agenzie avviarono, sulla pelle dei medici ospedalieri, una costante opera di induzione alla denuncia promettendo ai potenziali clienti e pazienti, rimborsi in caso di presunti errori diagnostici. Risultato? Oggi i medici temono denunce e tendono a non assumere responsabilità. Tutti ci siamo convinti di essere eterni e la morte non può che essere responsabilità medica.
Orbene pur concordando sulla necessità di denuncia nei casi di reale abuso ritengo sia arrivato il momento di uno sforzo legislativo che trascriva nuovamente le regole di ingaggio. Si sente la necessità che venga rivalutata la fuga del malfattore in resistenza attiva o che si preveda il reato di fuga, ad esempio; che la resistenza all’arresto e l’uso della forza sia disgiunto dal concetto giuridico di legittima difesa.
Mi chiedo come sindacalista perché l’articolista non ha parlato della categoria forze di polizia e abbia concentrato la sua attenzione sui Carabinieri ? Siamo forse piccoli e neri come Calimero?
Ai posteri ardua sentenza.”