I Sindapiattisti
I Sindapiattisti
C’è qualcosa di molto commovente ma anche di tragicamente comico, nello scoprire all’improvviso, che i carabinieri non hanno tutela legale nell’esercizio delle loro funzioni. C’è voluto l’intervento di Ilario Castello, Brigadiere dei carabinieri del nucleo radiomobile di Milano, nonché segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, per svegliare dal torpore i sindacalisti che probabilmente, fino a quel momento vivevano in un altro pianeta sindacale.
Dopo i tragici fatti di Milano, che hanno improvvisamente stravolto la vita a intere famiglie, si è immediatamente pensato, ognuno per la propria parte di competenza e coscienza, di dare supporto e vicinanza al collega coinvolto in questa tragedia, a seguito del suo più che legittimo e doveroso intervento. Il sindacato a cui lo stesso è iscritto, Nuovo Sindacato Carabinieri, immediatamente ha prestato il suo sostegno, fisico, morale e materiale e come ogni sigla sindacale autorizzata dal Ministero della Difesa ha offerto il supporto della tutela legale ad esso collegata. Ma sappiamo tutti benissimo che l’apertura di un sinistro comporta un’attività burocratica che non sempre segue i tempi degli sviluppi delle indagini. Nel caso di specie, certamente, dovranno essere fatti rilievi da tecnici e periti e nell’immediatezza il collega, potrebbe avere difficoltà, poiché come molti, vivendo sul pianeta terra, con uno stipendio da carabiniere, in una città come Milano, ed avendo una famiglia a cui garantire una vita dignitosa, potrebbe avere notevoli difficoltà a reperire cifre fuori dalla sua portata. Ma la questione importante non è la magistrale azione intrapresa dal collega Ilario Castello, che è riuscito a scuotere le coscienze e coinvolgere favorevolmente i cittadini a favore del carabiniere in questione e dell’Arma tutta, con la testimonianza di vicinanza concreta che passa attraverso la donazione. La questione imbarazzante è che dopo azioni di tale caratura, che dovrebbero essere pietra miliare di solidarietà e unire negli intenti, intraprendendo tutti insieme azioni concrete affinché la politica risolva a monte questo problema a favore delle forze dell’ordine, si scatenano le corse agli spot di miserie umane.
E così, giorno dopo giorno cadono come birilli gli slogan dei sindapiattisti, dimostrando il doppio standard etico. Uno di questi, trafelato, corre in tv appena sceso dalla sua astronave, fatta di musica e luci psichedeliche. Sembra non aver capito nemmeno dove si trovi e cosa sia accaduto, ma porta un messaggio per confortare non si sa chi. L’altro, fa peggio. Avvia una campagna elettorale, informando i colleghi tutti, che i propri iscritti, hanno una “tutela legale reale”, non è farlocca o fai da te come quella degli altri, e sciorina una serie di numeri apparentemente confortanti, ma la cosa straordinaria, che farebbe impallidire anche Wanna Marchi dei tempi migliori, è che i propri iscritti non necessitano, guarda caso, di raccolta fondi.
Ma qual è lo scopo di questo messaggio, quale tutela offerta al carabiniere, sottoscrivere una polizza? O iscriversi a quel sindacato? Ma cosa c’è di più misero dell’approfittare di un evento così tragico per vendere un prodotto.
Al Nuovo Sindacato Carabinieri non occorre ricordare ai colleghi, nonché ai propri iscritti, che la polizza di tutela legale è reale e non è farlocca come si insinua per il Nuovo Sindacato Carabinieri, o come quella delle sigle a cui il sindapiattista si riferisce, ed anche il nostro contratto si trova on line sul sito del Nuovo Sindacato Carabinieri, che oltre a quella, offre anche la vicinanza di uomini coraggiosi, che per i colleghi iscritti e non, ci mettono la faccia e non solo l’assicurazione e non hanno la necessità di spot, di luci psichedeliche, di sottofondi musicali, radio né prodotti da vendere porta a porta.
La verità è solo una: che la paura fa novanta, perché il tempo è galantuomo, anche se purtroppo è corto, come la memoria. Al populismo o morte, noi preferiamo non conformarci e ci basta essere noi stessi, senza trucco e né parrucco, e non ci sfumiamo nel nulla in vista del pericolo, con un “Sim Sala Bim”.
N.B. il quattro e il cinque dicembre vi aspettiamo a Siracusa, non troverete effetti speciali, luci, disc jockey, musica e danza: ci saranno uomini e donne che parleranno di legalità, grandi esempi di vita dedicata allo Stato e di eroi Siciliani immolatisi per amore della giustizia, quella che ricerchiamo tutti i giorni con le nostre piccole azioni, anche con le raccolte fondi.
Il Segretario Nazionale NSC Antonino Megna