In qualità di Ufficio nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri che approfondisce le necessità del personale impiegato nei Reparti del Pronto Intervento, abbiamo provveduto a esporre all’Ufficio Relazioni Sindacali del Comando Generale le criticità che i nostri iscritti ci hanno rappresentato.
Lo abbiamo fatto attraverso molteplici interventi, a partire dalla celebrazione del congresso nazionale di NSC.
Abbiamo trattato temi importanti, con tanto di approfondimenti e proposte, quali la retribuibilità dei tempi di vestizione del personale, l’utilizzo di quest’ultimo nei turni di servizio h24 che coprono le ventiquattro ore della giornata e l’impiego del terzo uomo a bordo delle autoradio dei Comandi Radiomobile.
Abbiamo chiesto se fosse possibile e giusto considerare retribuibili i tempi di vestizione tanto da considerarli servizio e, nell’ eventualità, per non incidere sul monte ore dello straordinario, da recuperare nei giorni dei cosiddetti “fuori turno”.
Il Comando Generale ci ha risposto che il “tempo divisa” per i militari non è configurabile, poiché l’attività di vestizione e svestizione dell’uniforme non è diretta dal datore di lavoro, in quanto la divisa può essere custodita e indossata in qualsiasi luogo.
Il tempo necessario per vestirla, dunque, potrà rientrare nell’orario di lavoro e pertanto esisterà una responsabilità da parte del datore di lavoro soltanto in presenza di un’esplicita norma contrattuale.
La retribuzione oraria del cosiddetto “tempo divisa”, costituendo lavoro straordinario, deve essere autorizzata da parte del Comandante di Reparto.
Avevamo chiesto inoltre che fossero meglio precisate le modalità di articolazione oraria h24 dei Reparti Radiomobile e Centrale Operativa e il Comando Generale ci ha risposto a tal proposito che “all’articolazione dell’orario di lavoro è prevista per i servizi h 24 una precisa sequenza di turni di sei ore ciascuno, comprensivi dei riposi settimanali”.
Tra le nostre richieste, anche maggiore attenzione e una riflessione in merito alle difficoltà del terzo uomo all’interno dell’abitacolo delle vetture del Radiomobile.
Il Comando Generale ha risposto che “la cellula di sicurezza realizzata nella zona posteriore delle vetture configurate RMB è stata oggetto di un’evoluzione allestitiva, passando da un’unica seduta a una doppia denominata monocellula, con separazione del fermato e del terzo uomo”.
Al fine di migliorare il comfort del terzo militare e mantenendo i massimi livelli di sicurezza, la monocellula è stata dotata di imbottitura posizionata sulla seduta e sullo schienale, poggiatesta, maniglia di appiglio e bracciolo.
Occorre sottolineare che le risposte ricevute non ci soddisfano ma, al contempo, ci offrono lo spunto per intraprendere un’azione sindacale nel merito.
NSC non si ferma e laddove necessario, saremo ancora più incisivi e determinati per far riconoscere ciò che per i carabinieri resta irrisolto, apparendo a oggi astratto e utopico.
#forzaNuovo Sindacato Carabinieri
L’Ufficio Pronto Intervento del Nuovo Sindacato Carabinieri