La segreteria nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC), considerata la situazione ambientale delle zone del territorio campano comprese nel quadrilatero tra il litorale domitio, l’agro aversano-atellano, l’agro acerrano-nolano-vesuviano e la città di Napoli, ribattezzate “Terra dei Fuochi” nel 2003 da Legambiente, con una nota indirizzata al Comando Generale dell’Arma, ha chiesto che per i militari impiegati nelle aree di pertinenza del sito in questione, sia riconosciuta la sede disagiata, così come avviene per il personale della Polizia di Stato in servizio presso la distaccata della Sottosezione Stradale di Cellole, nonché ai Commissariati di Pubblica Sicurezza di Castel Volturo e Casapesenna senonché alla Sottosezione di Polizia Ferroviaria di Villa Literno.
Allo stesso modo, compreso tutto quanto concerne lo status di personale impiegato in sede disagiata, NSC ha chiesto che sia riconosciuta per tutti i Carabinieri che prestano servizio presso la Compagnia Carabinieri di Caivano; il Reparto Territoriale Carabinieri di Mondragone e la Compagnia Carabinieri di Casal Di Principe.
Chi opera in quelle zone rischia due volte: sia per l’alta densità criminale radicata nel tessuto sociale con la presenza di storici clan della Camorra, sia per il forte impatto ambientale che negli anni le ecomafie hanno avuto su quei territori.