Pensioni, Morgese (NSC): “L’Italia rischia un’armata di nonni”
“Oggi pare che in Italia si voglia costituire ‘un’armata di veterani’, ‘di anziani’ ovvero di persone che, in gran maggioranza, usciranno quotidianamente da casa per dismettere i panni di nonni amorevoli e indossare una divisa per difendere il territorio nazionale e la sicurezza dei cittadini o magari per recarsi in teatri operativi al di fuori dei confini nazionali!”. E’ il commento del segretario generale del Nuovo sindacato carabinieri dell’Emilia-Romagna Giovanni Morgese alle ipotesi di modifica delle pensioni per gli operatori del comparto Difesa-Sicurezza “con l’ulteriore trattenimento in servizio (61-66 anni)”.
Morgese lo scrive in una lettera aperta alle istituzioni, chiedendo un intervento urgente e un’inversione di tendenza, di fronte al rischio dell’innalzamento dei requisiti per il collocamento in quiescenza del personale non dirigente delle forze armate e di polizia.
“Abbiamo assistito, di recente, alla diramazione, da parte di talune Amministrazioni, di puntigliose circolari nelle quali si richiama e valorizza, con ottimo fraseggio – ma senza fornire alcuno strumento o contributo concreto, almeno per un’accettabile realizzazione degli obiettivi – la necessità di rimanere snelli, atletici e salutisti, per garantire gli standard di efficienza in contesto di servizio e, aggiungeremmo, per essere in grado di scendere e salire da autoradio sempre più ad effetto estetico, ma al contempo contenute, rigide, prive di minimi comfort (per chi, in sostanza, nell’autoradio “vive” tutti i giorni) e che pertanto possono creare stress, disagio e autentiche limitazioni posturali e di movimento agli equipaggi”. Ma “tutto lo sforzo che viene richiesto sarà premiato alla fine? Certo! Con pensioni sempre meno dignitose e fondi integrativi mai costituiti”.
Oggi pare che in Italia si voglia costituire ‘un’armata di veterani’, ‘di anziani’ ovvero di persone che, in gran maggioranza, usciranno quotidianamente da casa per dismettere i panni di nonni amorevoli e indossare una divisa per difendere il territorio nazionale e la sicurezza dei cittadini o magari per recarsi in teatri operativi al di fuori dei confini nazionali!”. E’ il commento del segretario generale del Nuovo sindacato carabinieri dell’Emilia-Romagna Giovanni Morgese alle ipotesi di modifica delle pensioni per gli operatori del comparto Difesa-Sicurezza “con l’ulteriore trattenimento in servizio (61-66 anni)”.
Morgese lo scrive in una lettera aperta alle istituzioni, chiedendo un intervento urgente e un’inversione di tendenza, di fronte al rischio dell’innalzamento dei requisiti per il collocamento in quiescenza del personale non dirigente delle forze armate e di polizia.
“Abbiamo assistito, di recente, alla diramazione, da parte di talune Amministrazioni, di puntigliose circolari nelle quali si richiama e valorizza, con ottimo fraseggio – ma senza fornire alcuno strumento o contributo concreto, almeno per un’accettabile realizzazione degli obiettivi – la necessità di rimanere snelli, atletici e salutisti, per garantire gli standard di efficienza in contesto di servizio e, aggiungeremmo, per essere in grado di scendere e salire da autoradio sempre più ad effetto estetico, ma al contempo contenute, rigide, prive di minimi comfort (per chi, in sostanza, nell’autoradio “vive” tutti i giorni) e che pertanto possono creare stress, disagio e autentiche limitazioni posturali e di movimento agli equipaggi”. Ma “tutto lo sforzo che viene richiesto sarà premiato alla fine? Certo! Con pensioni sempre meno dignitose e fondi integrativi mai costituiti”.