NUOVO SINDACATO CARABINIERI: CAMBIO DENOMINAZIONE DEI REPARTI CC FORESTALI DA STAZIONI A “NUCLEI”. CONTINUA LO SMANTELLAMENTO DI COMPETENZE, IL DEPOTENZIAMENTO DI FUNZIONALITA’ E AUTONOMIA INTRODOTTO DAL GOVERNO RENZI?

Il Nuovo Sindacato Carabinieri vede con preoccupazione la manovra di riordino disposta dal Comando Generale Arma che entrerà in vigore il prossimo 1° settembre e che vedrà cambiare la denominazione delle “Stazioni Carabinieri Forestale” e delle “Stazioni Carabinieri Parco” in Nuclei Carabinieri Forestale” e “Nuclei Carabinieri Parco”, in quanto il rischio è che sotto un semplice cambio di denominazione, si possa nascondere altro. In particolare si teme il proseguimento di quella manovra di depotenziamento della specialità forestale voluto da una scelta incomprensibile del Governo Renzi nel 2017. Infatti il rischio è che nei fatti si arrivi a limitarne l’operatività e l’autonomia riducendone gli organici,  nonostante le rassicurazioni fornite. Infatti i “Nuclei” non prevedranno più la presenza di un Maresciallo al Comando come lo era per le stazioni ma potranno tranquillamente essere comandanti da Brigadiere o da graduato. In questa maniera si sanerebbe con un artifizio nominale, la consolidata e cronica mancanza di Ispettori all’interno dei Reparti Forestali. Lungi da noi pensare, come alcuni sostengono che uno dei motivi di questa manovra, risieda nel fatto che in alcuni territori d’Italia si sia verificato che il Maresciallo Comandante di Stazione Forestale sia risultato più alto in grado del Maresciallo Comandante di Stazione Territoriale e ciò abbia creato scompensi e/o turbamenti. Un segnale preoccupante è relativo al personale Forestale in servizio alle Sezioni di Polizia Giudiziaria che in barba al D. Lgs. 177/2016 che attribuiva le competenze sulle specifiche materie, risulta nei fatti che il personale delle Sezioni di P.G. si ritrova a dover operare e occuparsi di deleghe che esulano dalle materie di stretta competenza. Di contro non è stata abolita l’iniqua ed ingiusta disposizione interna che prevede l’impossibilità di essere trasferiti e partecipare alla procedura automatizzata dei trasferimenti per i Reparti Forestali inferiori alle 4 unità, con il risultato che il personale è bloccato e lo sarà per anni, all’interno dello stesso reparto senza avere in diritto di una movimentazione. Questo Sindacato, a tal proposito propone un modello per i trasferimenti analogo a quello della Polizia di Stato, da adottare per tutta l’Arma, e cioè che un militare una volta presentata domanda di trasferimento per un dato Reperto, rimanda in una lista a scorrimento, senza dover ogni anno reiterare l’istanza.

Questa O.S. vigilerà attentamente sul destino dei colleghi forestali, militarizzati a forza anni fa, e bistrattati anche sotto il profilo dei diritti basilari. Riflettiamo sempre che per uomini e donne che godevano fino a qualche anno dei diritti sindacali, compreso quello di sciopero, ritrovarsi militarizzati e senza più sindacati è stato un colpo tremendo, e che solo un Parlamento e Governo illuminato (qualora esistano) potrebbero restituire dignità ed entusiasmo a questi uomini e donne che oggi vestono l’uniforme dei Carabinieri.

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