Mutuo cambio. Uno strumento che potrebbe risolvere molte criticità

Stiamo continuando a interessare il Comando Generale in merito alle degnazioni raccolte nel tempo sulla scarsa mobilità, dove abbiamo avuto modo di verificare che molte problematiche personali, rappresentate dai militari, potrebbero essere superate con una semplice movimentazione ambito regione, anche attraverso la possibilità dello strumento del mutuo cambio. Questo strumento,continua Franco Russo, segretario nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri, permetterebbe ai militari di poter ridimensionare le problematiche di natura personale, in particolar modo quelle legate alla possibilità di risolvere le criticità all’interno delle proprie famiglie, in un modo rapido e che riconsegna la giusta serenità.Uno scambio che non comporterebbe alcun onere per l’amministrazione, con pochi adempimenti amministrativi atteso che la Regione rimarrebbe la stessa, considerando i risvolti positivi, tantissimi, ad iniziare da quelli sul morale e sulle finanze dei militari.Tanto per fare alcuni esempi; il militare che lavora a Massa ed ha esigenze famigliari che insistono a Roma, troverebbe una facile soluzione nell’invertirsi con il militare che presta servizio a Siena ed ha esigenze famigliari che risiedono a Genova, così come il militare che lavora nella provincia di Cosenza ed ha esigenze famigliari in Sicilia, troverebbe una facile soluzione nell’invertirsi con il militare che lavora a Reggio Calabria e che ha esigenze famigliari in Puglia o in Campania. La tematica potrebbe essere gestita tranquillamente sul portale, dove i militari potrebbero accreditarsi ed indicare le proprie ambizioni suddivise per regioni nonché agevolata anche attraverso l’istituto del mutuo cambio, che potrebbe ridimensionare la mole di lavoro che deriva dalla gestione delle domande di trasferimento proposte dai militari. Abbiamo ribadito al Comando Generale la disponibilità del Nuovo Sindacato Carabinieri per eventuali incontri e tavoli di discussione che mettano al centro le esigenze dei Carabinieri, conclude Russo, ma continua il silenzio e la negazione di quei processi partecipativi di cui gioverebbe anche l’istituzione attraverso la serenità data dalla oggettività nel trattamento delle risorse umane limitando, se non annullando, la discrezionalità soggettiva.

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