“Ci troviamo a compiacerci, raccontare e dare risalto ad un intervento portato a termine da un equipaggio del Nucleo Radiomobile di Milano, che d’iniziativa raccoglieva la segnalazione di un cittadino palesemente spaventato che segnalava ai due militari un incendio devastante all’interno di un appartamento di via Arquà al civico 16. I due giovani militari, un maresciallo ed un carabiniere, avvisavano la Centrale Operativa di quanto stesse accadendo, chiedendo qualche pattuglia in ausilio e di allertare il personale del 115 e del 118. I due militari entrando nel portone del civico, salivano senza esitazione al secondo piano di un palazzo di ringhiera, dove ormai vi era un incendio divampato in modo potente. Giunti davanti alla porta dell’appartamento soccorrevano subito un cittadino straniero che in preda al panico provava ad entrare nell’appartamento, ma la porta blindata impediva qualsiasi tentativo. A quel punto il capo equipaggio, dotato di un’altissima prestanza fisica, dopo qualche minuto riusciva a sfondare la porta; si addentrava nell’appartamento facendosi largo nell’incendio che ormai richiedeva solo l’intervento dei vigili del fuoco. Nonostante le fiamme altissime ed il fumo intenso, riusciva ad individuare un uomo a terra esanime e tirandolo per i piedi cominciava a trascinarlo fuori dall’appartamento, ma solo con l’aiuto dell’altro militare, i due riuscivano a portare fuori dallo stabile ormai avvolto dalle fiamme e con i primi cedimenti strutturali. Da subito prestavano le prime cure del caso, rianimando e praticando un massaggio cardiaco che riportava ad una ripresa della respirazione, debole ma autonoma. A quel punto, con i soccorsi del 115 e 118 che ancora non erano giunti sul posto, con il pericolo di un’esplosione per la presenza di più bombole del gas metano da cucina all’interno ed all’esterno dell’appartamento, il maresciallo decideva di caricare sulle sue spalle l’uomo ferito e lo portava in spalla per due piani fino a raggiungere la sede stradale, facendosi assistere dal collega. Dopo poco affidava l’uomo alle cure del personale del 118, che da subito si accorgevano della situazione critica in cui versava l’uomo e dopo averlo completamente stabilizzato, lo trasportavano presso l’ospedale preposto in codice rosso. I due militari, che comunque nelle operazioni di soccorso erano rimasti leggermente feriti ed intossicati, tornavano all’interno del palazzo per dare aiuto ai colleghi del radiomobile che nel frattempo avevano cominciato le operazioni di messa in sicurezza e di evacuazione del palazzo, mentre il personale del 115 cominciava a spegnere l’incendio. Una bella storia che meritava di essere raccontata ed elogiata dalla nostra sigla, perché salvare una vita non ha prezzo, ha solo l’onore di chi indossa la divisa senza mai preoccuparsi della propria incolumità.
Grazie ragazzi, perché un grazie non è mai scontato.