«La procedura Ge.Tra, ossia l’applicativo che annualmente consente ai militari la movimentazione sul territorio nazionale in base a un criterio articolato in punteggi, si è appena aperto e ha già destato diverse perplessità, rivelandosi di fatto una delusione per quei carabinieri che avrebbero voluto operare scelte in un’ottica migliorativa per il loro percorso e per la loro famiglia».
Lo rendono noto Massimiliano Zetti segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri e la segreteria regionale Emilia Romagna.
«La procedura Ge.Tra, da sempre suscettibile di modifiche il più delle volte accolte favorevolmente come in questa edizione, cela anche altri aspetti che riteniamo critici e demotivanti, come ad esempio il decremento di punteggio per alcune situazioni e la decurtazione del 50% di questo, in caso di rinuncia al trasferimento anche quando non corrisponde alla scelta del militare ma viene, in un certo senso, imposto dall’Amministrazione. Il trasferimento – spiegano i sindacalisti – rappresenta una legittima aspirazione del militare che pone le sue basi su condizioni lavorative e famigliari personali».
Ogni militare indica una lista con delle preferenze di sede. Se questa non è accolta, viene designata una destinazione scelta dall’Amministrazione e il militare in caso di rinuncia, subisce una decurtazione del punteggio pari al 50%.
«Questo aspetto – rammenta Massimiliano Zetti – porta il militare a sentirsi costretto ad accettare una destinazione che non aveva scelto, pena trovarsi l’anno successivo con il punteggio dimezzato in vista di una nuova richiesta di movimentazione. Interessante, invece, la decurtazione proposta fino all’anno scorso dove, ad una rinuncia di una sede prescelta, seguiva una decurtazione del 50% dei punti per l’anno successivo ma il 25% solo della decurtazione in caso di rifiuto di una sede proposta dall’amministrazione».
A quanto pare, però, non è questa l’unica criticità. Secondo quanto rileva il sindacato, quest’anno la procedura Ge.Tra sembra non riservare particolare attenzione ai figli e coniugi e non lavoratori.
«Siamo passati da una maggiorazione rispettivamente di 15 punti per figlio e 20 punti per coniuge non lavoratore, a 10 punti e 15 punti. Come mai quest’anno valgono di meno?» si domandano i sindacalisti.
E ancora, le decurtazioni fanno discutere anche per quei militari rinviati a giudizio per delitti non colposi, per cui sono previsti – 66 punti e per coloro i quali sono stati raggiunti da una contravvenzione che si ritroveranno con – 30 punti.
«In quale ordinamento democratico un indagato o un imputato sono condannati già prima della sentenza o peggio ancora prima della fase dibattimentale? L’azione penale è obbligatoria certo, ma non è automatico che la persona interessata, quale imputato, sia colpevole e non possa avere tempo e modo di dimostrare la propria innocenza. Questa scelta del Ge.Tra appare invece già come una condanna, un ennesimo macigno, in un momento così delicato dove un militare deve affrontare un procedimento penale, che fa sempre bene ricordare, è accusatorio e non inquisitorio. Anche la decurtazione di punti in caso di ammissione a riti alternativi con decurtazione di 83 punti per delitti non colposi e 38 punti per contravvenzione appare sulla stessa linea».
Il Nuovo Sindacato Carabinieri ritiene, uniformandosi al dettato costituzionale che si è innocenti fino a sentenza definitiva e che nessuna decurtazione di punteggio debba avvenire prima almeno del primo grado di giudizio.
«Riteniamo – fanno sapere – che anche la sottrazione di punti (inasprita quest’anno) circa le sanzioni disciplinari di corpo meriti attenzione, in quanto la disciplina appare ambigua. La sottrazione di punteggio per le sanzioni di corpo è da considerarsi ricadente nel biennio afflittivo a seguito di definitiva irrogazione della sanzione? Il decremento sarà presente fintanto che esse appaiano sulla propria scheda personale? Qual è il principio di applicazione di questa decurtazione di punteggio? Vorremmo proprio comprendere come verrà attribuita la diminuzione del punteggio».
Il Nuovo Sindacato Carabinieri, nell’ottica di una collaborazione con l’Amministrazione tesa ad individuare soluzioni migliori, auspica in una correzione dei fattori di criticità prima di entrare nel vivo della procedura, e chiede che siano spiegate in maniera più approfondita le scelte intraprese quest’anno, nell’ottica di favorire la legittima aspirazione del militare ad un trasferimento a lui più consono e con il giusto riconoscimento in termini di punteggio.