Discriminazione basata sull’età nelle missioni estere, ma non solo. L’appello di NSC contro l’ageismo nella Linea Mobile dei Carabinieri

Negli ultimi anni, l’introduzione del limite d’età di cinquantacinque anni per la partecipazione del personale della  1^ Brigata Mobile alle missioni all’estero ha sollevato gravi preoccupazioni.
Questa misura, che non trova riscontro per il personale della Linea Territoriale, rappresenta una forma di ageismo che discrimina i nostri militari in base all’età.
L’ageismo, secondo la definizione del gerontologo statunitense Robert Neil Butler, comprende pregiudizi, stereotipi e penalizzazioni basati sull’età.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato come tali discriminazioni possano agire negativamente sulle dinamiche sociali e professionali, creando un ambiente di lavoro demotivante e iniquo.
Il limite d’età imposto esclusivamente ai militari della Linea Mobile preclude loro la possibilità di partecipare a missioni estere, nonostante molti di essi risultino pienamente idonei e abbiano un’esperienza significativa.

 


L’esclusione non solo è ingiusta, ma contrasta anche con il principio delle pari opportunità e con il dispositivo dell’articolo 25 del Codice delle Pari Opportunità, comma 2 bis, che vieta tutte le discriminazioni basate sull’età.
Inoltre, appare evidente che vi sia una disparità di trattamento rispetto al personale della Linea Territoriale, che non è soggetto a tale vincolo anagrafico.
Si tratta di un doppio standard ingiustificato: se un militare, infatti, è considerato idoneo per operare sul territorio italiano, non vi è alcuna ragione per cui non debba essere ritenuto altrettanto idoneo per partecipare a missioni all’estero.
L’idoneità operativa, infatti, non dovrebbe cambiare in base alla localizzazione del servizio.
La situazione attuale crea un profondo malessere tra i militari della Linea Mobile, che si vedono ingiustamente esclusi da opportunità di carriera e crescita professionale, a vantaggio di colleghi di pari età e meno esperti.
Questa discriminazione danneggia la coesione e l’efficienza dei Reparti, compromettendo la motivazione e la dignità del personale.
Alla stessa stregua, l’ageismo vige anche con il tassativo “blocco”, per chi è over quarantacinque, in merito alla possibilità di trasferirsi da un Reparto all’altro della Linea Mobile alla quale già si appartiene.
Insomma, considerati buoni se ci si trova in un determinato Reggimento o Battaglione ma ritenuti “scaduti come lo yogurt” se si aspira a spostarsi altrove.
Alla luce di queste considerazioni, l’Ufficio Organizzazione Linea Mobile del Nuovo Sindacato Carabinieri chiede con urgenza che il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri riveda e abolisca il limite d’età per la partecipazione alle missioni di breve durata all’estero per il personale della Linea Mobile e il predetto veto nel trasferimento all’interno della Linea Mobile per gli ultraquarantacinquenni.
È essenziale garantire pari diritti e opportunità a tutti i militari, indipendentemente dall’età, e assicurare che le competenze e l’idoneità operativa siano valutate in modo equo e coerente.
Restiamo in attesa di un riscontro e di conoscere le decisioni che il Comando Generale intenderà adottare per tutelare i diritti e il benessere del personale coinvolto.

 

 

L’Ufficio Organizzazione Linea Mobile del Nuovo Sindacato Carabinieri 

 

 

 

 

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