«Nei giorni scorsi, a Pordenone e Udine, ci è stato impedito di accedere alle caserme e di espletare il nostro ruolo sindacale a favore dei nostri iscritti. Questo a causa di una interpretazione della norma che ha dell’incredibile. Il tutto mentre una delegazione della rappresentanza militare Cocer composta da un dirigente sindacale di altra sigla, si recava presso una caserma in provincia di Padova per valutare se detto comando era da inserire tra le sedi disagiate».
Lo fa sapere Massimiliano Zetti, Segretario Generale del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).
«Il responsabile delle relazioni sindacali ha firmato la nota con le ragioni del nostro allontanamento, motivandolo con “la mancanza di un substrato normativo che sancisca, in positivo, i diritti e le prerogative sindacali”. Quindi? – si domanda Zetti – Il Comando Generale lo vieta per tutelarci? Sembra lo stravolgimento del principio di libertà che vige in tutti gli Stati: tutto ciò che non è vietato è permesso. Però, ai dirigenti sindacali con doppio cappello, tutto è permesso. Ci chiediamo – conclude – è tutto regolare?»