Demansionamento, danno operativo e spreco di denaro. Ai seggi elettorali militari altamente specializzati

Nonostante l’Arma abbia circa 600 militari disponibili – autisti di 450 colonnelli e 150 generali – già vestiti ed equipaggiati e pronti a disimpegnare l’incarico, quest’anno, in vista delle Elezioni Europee 2024, pare che il Comando Generale abbia intenzione di privare di militari altamente specializzati quei Ministeri e quelle Istituzioni che beneficiano delle loro competenze specifiche e per il cui servizio erogano fondi dedicati.

È paradossale, infatti, che alla vigilanza dei seggi elettorali siano stati comandati biologi o genetisti del RACIS, esperti di storia dell’arte del Nucleo TPC o di criptovalute del Nucleo Antifalsificazione Monetaria o di reati ambientali del Nucleo Operativo Ecologico: reparti di strettissima vocazione investigativa specialistica, con una inopportuna distrazione di risorse altamente qualificate da quei compiti per i quali la legge prevede il loro impiego.

Oltre al palese demansionamento di questi professionisti e al danno operativo che si va ad arrecare agli Enti dai quali questi militari dipendono funzionalmente, è altrettanto grave lo spreco di denaro che si prospetta da questa illogica disposizione: i militari specializzati chiamati alla vigilanza dei seggi, non vestendo ordinariamente l’uniforme, dovranno essere inviati presso i rispettivi Comandi Legione – in missione e con autovettura di servizio e pertanto a spese dell’Amministrazione – per eseguire la vestizione e ricevere uniforme e accessori atti al servizio d’istituto della vigilanza ai seggi. Tra l’altro, ci si domanda: se già i magazzini vestiario scarseggiano di materiale e i maggiori bisognevoli di rinnovato vestiario – i militari dell’Arma territoriale – non vengono già adeguatamente riforniti, come si può pensare di procedere alla vestizione ex novo di centinaia di militari, che utilizzeranno quell’uniforme in questa unica occasione?

Piuttosto, a parere del Nuovo Sindacato Carabinieri, l’Amministrazione avrebbe potuto – e chissà se magari potrà sotto questo nostro input costruttivo – avanzare ai suoi dipendenti una richiesta di volontarietà allo svolgimento del servizio di vigilanza ai seggi elettorali, in considerazione dell’interesse del singolo lavoratore o anche dell’esigenza economica personale, stante le condizioni stipendiali non così tanto favorevoli in cui attualmente versano i carabinieri.

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