«Quello che è avvenuto in una stazione carabinieri dipendente dal Comando Provinciale di Prato, dove un militare in una chat Telegram di Carabinieri avrebbe comunicato dati relativi allo stato di salute di un collega, è a nostro avviso molto grave. Il collega si è visto violare dati sensibili relativi alla propria condizione di salute, con divulgazione della diagnosi di malattia, senza che vi fosse un motivo necessario».
È quanto rende noto Nizar Bensellam Akalay, segretario regionale Toscana del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).
«Fermo restando che ancora una volta, abbiamo la conferma che la circolare sull’uso consapevole dei Social Network diffusa dal Comando Generale Arma e che noi abbiamo sempre criticato, è la più ignorata e violata nella storia dell’Arma dei Carabinieri, atteso che oramai tutti i Comandanti di Reparto compresi gli Ufficiali, utilizzano le varie piattaforme tecnologiche per impartire ordini e disposizioni, il fatto accaduto necessita di approfondimenti e chiarimenti da parte della scala gerarchica locale. Come Nuovo Sindacato Carabinieri – sottolinea il sindacalista – riteniamo che sarebbe un pericoloso ritorno al passato se vi fosse stata una ingiustificata violazione della privacy del militare, dopo aver ottenuto anni fa l’introduzione del “doppio certificato” al fine di salvaguardare la diagnosi dello stato di malattia, da parte di chi non ne avesse titolo».