Abbiamo scritto al Comando Generale in merito alle numerose segnalazioni riguardanti la recente circolare sull’utilizzo di apparati elettrici privati nelle camere adibite a stanze di reparto.
Nello specifico, alcuni comandanti sembra stiano interpretando nei modi più disparati la circolare in questione. Nella maggior parte delle segnalazioni – prosegue il segretario nazionale Franco Russo – ci risulta che sia stata chiesta la rimozione di tutti gli apparecchi elettrici, ad eccezione dei soli apparecchi radiofonici e audiovisivi, creando disagi ai Carabinieri che vivono nelle camerate per esigenze geografiche.
La ratio di questa richiesta proviene dall’assunto che gli apparecchi con maggiore assorbimento, quelli dotati di una resistenza, come potrebbe essere appunto una stufetta elettrica, uno scaldino elettrico per l’acqua sanitaria o un piccolo fornetto elettrico, possano arrivare ad un assorbimento anche di 2.000watt/ora, con rischio di sovraccarico.
Ma, ad esempio, un normale frigorifero, soprattutto quelli di ultima generazione, hanno consumi annuali di circa 350/400kw, più o meno 1 kw al giorno che suddiviso nelle 24h creerebbe un assorbimento non lontano da quello di un laptop in carica.
Abbiamo quindi chiesto di intervenire tempestivamente sulle diverse interpretazioni, che stanno creando disagi per il Benessere di chi vive nelle camere assegnate proprio per l’ingiustificato fondamento tecnico, dando così la possibilità ai Carabinieri accasermati di avere frigoriferi e altri apparati di piccole dimensioni (e di bassi consumi energetici) in stanza, permettendo anche l’installazione di lavatrici e asciugatrice nei luoghi comuni.