Oggi è il 7 marzo, 60imo genetliaco del colonnello Uggeri, responsabile di quell’ufficio al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri che sotto la sua direzione ha cambiato, nello spirito, il nome in “ufficio contro le relazioni sindacali’, perdendo lo slancio positivo e costruttivo del precedente capo ufficio.
Chiaramente, il Nuovo Sindacato Carabinieri esprime i migliori auguri per una nuova fase della sua Vita, di un degno riposo, e magari, ora che sarà libero da ordini e influenze, potrebbe sempre spiegarci l’inversione anacronistica di cui è stato protagonista, rifiutando il futuro progressista creato dalla nota sentenza dell’aprile 2018 della Corte Costituzionale.
Le sue non risposte, la totale chiusura a un dialogo con le parti sociali rappresentate da Sindacati liberi e autonomi, come il Nuovo Sindacato Carabinieri, hanno demolito ogni positiva costruzione di un rapporto che deve essere libero, critico, con l’unica missione di proteggere i diritti, la sicurezza e il benessere di tutti i Carabinieri, di tutti Noi.
Ma non portiamo nessun rancore, attendiamo con estrema curiosità quale altra svolta abbia in mente il Generale Luzi, quale nome avrà scelto per portare a un livello più alto la nostra Istituzione. Magari, prima di decidere, potrebbe farsi una chiacchierata con l’attuale capo della polizia, il prefetto Giannini, o con il Sottosegretario Gabrielli, che in ogni occasione evidenziano la necessità di avere un sindacato libero e spiegano l’aiuto sostanziale, indispensabile, dato dallo stesso alla loro istituzione dal 1981, che ha portato, alimentandoli di continuo, democraticità, trasparenza e meritocrazia, con un riflesso importante nella società, attraverso la tutela delle Donne e degli Uomini della Polizia di Stato; persone, nostri Colleghi, che fanno il nostro stesso lavoro e con i quali condividiamo, spalla a spalla, i sacrifici per proteggere le Comunità e i territori.
Buon Compleanno Colonnello Marco Uggeri, magari i suoi sforzi fanno parte di un percorso che dobbiamo compiere, ma il muro creato dalla filosofia intrapresa in questo breve periodo al comando di quell’ufficio cozza rumorosamente contro la verità dei rapporti già costruiti dal Nuovo Sindacato Carabinieri con il quadro dirigente in tutte le parti d’Italia, (chiaramente dobbiamo tenerli nascosti per impedire azioni vessatorie nei loro confronti, noi come sindacato dobbiamo proteggerli), e contro l’essere, ormai, unico veicolo oggettivo delle criticità che ogni giorno vengono rapportate ai nostri dirigenti sindacali dai Colleghi, e che NSC verifica e riporta con la giusta responsabilità, fornendo analisi ed eventuali soluzioni. Non ci mettono sicuramente paura, o destano timori, i provvedimenti disciplinari che i nostri dirigenti devono subire per essere difensori dei diritti dei Carabinieri, né le necessarie azioni giudiziarie che abbiamo intrapreso per difendere il fare sindacato in maniera autonoma, unico comportamento che un vero sindacato deve mantenere.
Certo, il Colonnello Uggeri potrebbe essere prorogato con la concessione di periodi speciali di impiego, magari in attesa di un cambio non disponibile (succede… ). Gli auguri rimangono sinceri. Magari potrebbe utilizzare questo tempo extra per rivedere le sue posizioni e accompagnare il progresso, influenzandolo positivamente, come bisognerebbe sempre fare in tempi moderni e illuminati.
Contemporaneamente, il Comandante Generale ha una occasione importante nella scelta di una Persona che abbia una conoscenza oggettiva del fenomeno sindacale e del suo improcrastinabile e indispensabile ruolo sociale per migliorarci, come Persone e Carabinieri, insieme.
Noi, intanto, continuiamo a fare sindacato, e siamo pronti ad incontrare immediatamente il nuovo responsabile, sempre se ce la farà a togliere quel “contro” davanti al nome del suo ufficio.
Roberto Di Stefano Segretario Nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri
