L’anno che sta arrivando rappresenta per tutte le Forze Armate e le Forze di Polizia ad ordinamento militare, un anno storico. Dal 2024 finalmente anche i militari potranno dire la loro ai tavoli di contrattazione. Finalmente finisce l’epoca del “non sono d’accordo ma lo accetto” o, purtroppo, del “va bene tutto quello che va bene alla mia Amministrazione”.
I militari non saranno più quella categoria che deve elemosinare, come sino ad ora è stato, indennità o diritti dal lavoro svolto dai Sindacati delle Forze di Polizia civile.
E’ per questo che ogni singolo militare, ed in particolare, ogni singolo Carabiniere, non deve più nascondersi dietro le scuse che sono sempre gli altri a decidere, che la rappresentanza si accorda, che per noi non cambierà mai niente.
Oggi, ogni singolo Carabiniere diviene responsabile del proprio futuro in termini di diritti, di tutele. Ogni militare ha la possibilità di far sentire la propria voce.
E’ per questo che nessuno può esimersi da tali responsabilità. Delegare un sindacato, in modo libero, senza costrizioni o assecondando giochi già fatti, finalmente può amplificare la sua voce e far sì che le esigenze di noi tutti possano essere finalmente ascoltate.
Ho l’onore di essere il Presidente del Nuovo Sindacato Carabinieri. Un Sindacato che sin dall’inizio ha fatto la scelta di tirarsi fuori da quei giochi interni alle stanze del potere. Ha ritenuto fondamentale, per trasparenza, per rispetto di quei Carabinieri che gli hanno riposto la loro fiducia, di non avere al suo interno delegati della Rappresentanza Sindacale.
Il Nuovo Sindacato è, quindi, pronto per le sfide che il nuovo anno porterà. Pronto perché libero ed indipendente. Pronto perché non deve nulla a nessuno e non ha il vincolo di false promesse fatte.
Il nuovo anno, quindi, porta anche la fine della Rappresentanza Sindacale. Uno strumento che, in ogni caso, ha rappresentato fino ad oggi, l’unica possibilità di poter rappresentare problemi e difficoltà ad una Amministrazione che troppo spesso si ergeva ai vertici di una piramide non come guida ma come una sorte di Dio Sole che tutto comanda e tutto osserva, senza però ascoltare. Purtroppo i limiti imposti a tale strumento, hanno caratterizzato la sua esistenza e, la sua stessa appartenenza all’Amministrazione, ne ha ulteriormente limitato le possibilità di intervenire in maniera decisa e priva di freni.
Il mio ringraziamento, comunque va a tutti quelli che, facendo parte della Rappresentanza, hanno svolto il loro compito in maniera limpida ed eticamente corretta. Per gli altri, ormai, è giunta la fine e il trasformismo non riuscirà di certo a suscitare fiducia in quei militari che oggi chiedono di essere veramente ascoltati.
Il mio auspicio è che sempre più Carabinieri scelgano di iscriversi ad un Sindacato (ovviamente spero NSC J) ma è solo rafforzando le Associazioni Sindacali a far sì che le stesse possano essere vincenti nelle lotte per ottenere diritti.
Rivolgo a tutti gli iscritti al Nuovo Sindacato Carabinieri, a tutti i suoi dirigenti e, ovviamente, a tutti i Carabinieri, un augurio sincero per un 2024 ricco di soddisfazioni personali e professionali.
Auguro che le aspettative di chi vuole avvicinarsi a propri cari, di chi vuole vedere migliorate le proprie condizioni di lavoro, di chi si è visto colpire da quella famigerata Disciplina che spesso è utilizzata per fare paura e non per correggere ed indirizzare i militari verso una migliore attività professionale, possano realizzarsi e risolversi quei contenziosi che con il concetto di Famiglia dell’Arma hanno ben poco a cui vedere.
BUON 2024
Alessandro Ragucci – Presidente NSC