Una affluenza eccezionale sabato 4 febbraio alla Rocca dei Papi in un incontro organizzato dal Comune di Montefiascone, in collaborazione con il Nuovo Sindacato Carabinieri e l’Associazione Compagnia del Teatro con il Capitano Ultimo, il colonnello Sergio De Caprio, nella quale ha partecipato anche il giornalista Pino Corrias, scrittore del libro-intervista “Hanno fermato il Capitano Ultimo”, moderati dal giornalista del Messaggero Giorgio Renzetti dopo una breve introduzione del consigliere delegato alla Cultura Renato Trapè.
Il sindaco Giulia De Santis nel suo intervento introduttivo ha ricordato come “Il Capitano Ultimo è una persona che ha fatto la storia e che con l’arresto di Totò Riina ha cambiato le sorti dell’Italia, dell’Italia che reagisce alle stragi del 1992”
Il Nuovo Sindacato Carabiniere attraverso le parole del segretario provinciale Giuseppe Mancuso ha raccontato alla sala gremita cosa rappresenta per i Carabinieri il Capitano Ultimo e come sia stato in grado di portare avanti il pensiero sulla unità e il sentimento di fratellanza di chi combatte per il Popolo nonché le strategie operative del generale dalla Chiesa.
Il segretario generale aggiunto NSC Roberto Di Stefano ha evidenziato come in realtà il Capitano Ultimo non sia stato fermato affatto se le sale dove lui interviene sono piene di Cittadini, di Scuole e di Associazioni, che vogliono capire come riprendersi insieme la sicurezza che deve essere di tutti. “Ricordate, anche attraverso le parole scritte nel libro, – ha concluso Di Stefano – che chi ha voluto fermare il Capitano Ultimo non sono stati i criminali che ha combattuto in tutta la sua carriera, ma chi invece doveva mettersi di fianco a lui e aiutarlo nella lotta contro quelle ingiustizie e quelle azioni criminose che rendono tossici pezzi della nostra Italia”.
Durante l’incontro il giornalista Pino Corrias insieme al colonnello De Caprio hanno ripercorso le indagini e le situazioni che il Capitano Ultimo insieme ai suoi Uomini hanno dovuto fronteggiare, anche quando sono stati processati per interpretazioni che si sono rivelate senza nessun riscontro oggettivo, ma che hanno danneggiato le Vite e le professioni dei Carabinieri coinvolti solo per avere fatto il proprio dovere, agendo secondo le leggi e senza mai fermarsi davanti a nulla e a nessuno.
Nelle battute finali si torna sulla eredità del generale dalla Chiesa: “Io credo che il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa – ha ricordato Capitano Ultimo – ha cambiato il modo di fare sicurezza e praticare la polizia giudiziaria in Italia e forse anche in Europa. Lui era avanti di trent’anni rispetto agli altri. Ha iniziato a parlare di ‘prova tecnica’, ha anticipato quella che è stata la riforma del codice di procedura penale. Ha avvisato l’esigenza di trasformare la polizia giudiziaria in qualcosa di dinamico dando alle forze di polizia strumenti tecnologici. Io credo che questo modo di combattere è stata una rivoluzione importantissima. Gli insegnamenti della tecnica che ci ha dato sono un patrimonio culturale che appartiene a tutte le forze di polizia che deve essere difeso”.
Il video completo dell’incontro è visionabile sulla pagina facebook “Caffeina” https://fb.watch/ivpylWyeN7/