Pur rivendicando coerentemente la presunzione di innocenza per i colleghi coinvolti nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Prato, ancora una volta ci ritroviamo ad avere a che fare con una inchiesta che riguarderebbe la solita, classica e presunta truffa fatta da delegati Cobar in foglio di viaggio. La responsabilità morale è della politica e dei vertici dell’Amministrazione Militare che anziché operare per far cessare immediatamente la Rappresentanza Militare dopo la Sentenza della Corte Costituzionale n. 120 del 2018, l’hanno tenuta in vita artificialmente permettendo quindi a chi aveva il DOPPIO CAPPELLO, e cioè il duplice incarico di delegato Cobar e di Dirigente di una sigla sindacale, di muoversi indistintamente, creando confusione, disorientamento e chissà, forse la tentazione di alcuni, di fare proselitismo sindacale in missione con foglio di viaggio a spese dell’Amministrazione. Sono orgogliosamente convinto, e rifarei tutto ciò che ho fatto, anche se mi è costato una condanna a 6 mesi di reclusione, quando nel 2021 andai alla Stazione Carabinieri di Talla, comandata dal Segretario Regionale Toscana del Nuovo Sindacato Carabinieri, a verificare il perché una delegazione Cobar, composta dal Segretario Regionale Toscana di altra sigla sindacale antagonista, andò a fare una visita a quel reparto in veste di delegato della Rappresentanza Militare. Una condanna che per me è una medaglia sul petto come ho sempre sostenuto.
Qui, i dettagli della notizia: https://www.iltirreno.it/prato/cronaca/2025/03/21/news/prato-tre-carabinieri-e-un-avvocato-indagati-per-truffa-peculato-e-rivelazione-di-segreto-d-ufficio-1.100679657
di seguito, uno stralcio dell’articolo sopra riportato:
22 marzo 2025
Massimiliano Zetti, Segretario Generale del Nuovo Sindacato Carabinieri