Il Nuovo Sindacato Carabinieri continua a ricevere innumerevoli segnalazioni dai colleghi del ruolo sovrintendenti che non riescono a rientrare nella propria terra d’origine.
Ogni giorno, tra mille difficoltà, c’è chi decide di portare avanti una famiglia, un ruolo e un servizio, onorando la divisa che indossa.
Fa specie e provoca rammarico sentire che ci sono colleghi umiliati dall’impossibilità di movimento per la sola categoria sovrintendenti.
Ancor di più, perché non si tratta di privilegiati o benestanti bensì di persone che, il più delle volte stentano a dare serenità alle proprie finanze e famiglie, specie se monoreddito.
Le donne e gli uomini dell’Arma, insieme alle loro famiglie, non meritano affatto l’impasse in cui oggi si trovano centinaia di sovrintendenti.
Di fatto in linea generale i movimenti nel ruolo sono bloccati.
Questa APCSM auspica che, nel più breve tempo possibile si apra una fase transitoria considerando, nelle more, l’organico complessivo drasticamente sofferente e (non soltanto quello dei singoli ruoli) e che si modifichino le piante organiche incrementandole nel ruolo brigadieri.
Moltissimi colleghi e le loro famiglie sollecitano un intervento immediato affinché queste istanze giungano a livello centrale e pertanto il Nuovo Sindacato Carabinieri esorta con urgenza un esame da parte degli Uffici preposti e chiede al Comandante Generale di valutare personalmente una soluzione nell’interesse collettivo dei suoi militari e delle loro famiglie.
La Segreteria Nazionale del Nuovo Sindacato Carabinieri