In riferimento alle problematiche sollevate in merito al limite d’età di cinquantacinque anni per la partecipazione del personale della 1^ Brigata Mobile alle missioni all’estero, l’Ufficio Organizzazione Linea Mobile del Nuovo Sindacato Carabinieri desidera richiamare l’attenzione su un precedente appello inviato ai vertici della Brigata lo scorso 26 maggio.
In quell’occasione, abbiamo voluto sensibilizzare sulla necessità di rivedere questo limite, evidenziando come esso crei significative discrepanze rispetto al personale della Linea Territoriale, che non è soggetto a tale restrizione.
Purtroppo, il nostro appello non ha avuto la giusta considerazione.
È fondamentale sottolineare che questo limite d’età non viene applicato al personale della 2^ Brigata Mobile.
Si tratta di una disparità di trattamento che solleva legittimi interrogativi sulla coerenza e l’equità delle politiche attuali.
Perché i carabinieri della 1^ Brigata Mobile devono essere considerati di serie C?
LE CONSEGUENZE DELL’ AGEISMO
La stessa ingiustizia si riscontra anche quando si tratta delle sostituzioni in ambasciata, che vedono la sistematica del personale della 1^ Brigata Mobile.
L’ageismo comprende pregiudizi, stereotipi e discriminazioni basati sull’età.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha evidenziato come tali discriminazioni possano influire negativamente sulle dinamiche sociali e professionali, creando un ambiente di lavoro demotivante e iniquo.
La situazione attuale crea un profondo malessere tra i militari della Linea Mobile, che si vedono ingiustamente esclusi da opportunità di carriera e crescita professionale, a vantaggio di colleghi di pari età e meno esperti.
Questa discriminazione danneggia la coesione e l’efficienza dei Reparti, compromettendo la motivazione e la dignità del personale.
Alla luce delle considerazioni espresse, l’Ufficio Organizzazione Linea Mobile del Nuovo Sindacato Carabinieri chiede con urgenza che il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri riveda e abolisca il limite d’età per la partecipazione alle missioni di breve durata all’estero per il personale della Linea Mobile.
È essenziale garantire pari diritti e opportunità a tutti i militari, indipendentemente dall’età, e assicurare che le competenze e l’idoneità operativa siano valutate in modo equo e coerente.
Se questa ingiustizia non verrà affrontata e risolta, saremo pronti a intraprendere una serie di azioni a livello mediatico per denunciare pubblicamente la discriminazione in atto e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Non esiteremo a portare avanti la nostra battaglia per difendere i diritti e la dignità dei nostri colleghi.
Restiamo in attesa di un riscontro e di conoscere le decisioni che il Comando Generale intenderà adottare per tutelare i diritti e il benessere del personale coinvolto.
L’Ufficio Organizzazione Mobile del Nuovo Sindacato Carabinieri