L’Ufficio Nazionale Organizzazione Linea Mobile e la Segreteria Provinciale di Roma del Nuovo Sindacato Carabinieri si trovano ancora una volta a disquisire amaramente e con non poco rammarico e stupore, su come si intenda tutelare quotidianamente gli operatori della Linea Mobile Carabinieri impiegati nei vari Cpr/Cara sparsi sul territorio nazionale, e nella fattispecie nella struttura di Roma Ponte Galeria.
Nella giornata odierna di giovedì 25 luglio 2024 è andata in scena, ancora una volta, una rivolta nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Roma, a Ponte Galeria, tra incendi e danneggiamenti.
Intorno a mezzogiorno, una ventina di persone avrebbe dato fuoco ai materassi rompendo e aprendo il passaggio tra diversi settori del Cpr. Alcuni – almeno tre persone da quanto si apprende – sarebbero riusciti poi a salire sul tetto.
A quanto risulta, in seguito all’intervento delle Forze dell’Ordine, alcuni ospiti e alcuni agenti sarebbero stati trasportati in ospedale.
È’ l’ennesimo episodio che coinvolge il Cpr di Roma e si somma ai tanti registrati quasi quotidianamente negli otto centri attualmente attivi in Italia dove sono trattenuti i destinatari di provvedimenti di rimpatrio o respingimento e richiedenti asilo, con precedenti o che potrebbero rappresentare un pericolo.
Da un recente reportage dell’Ansa è emerso che il registro degli eventi critici del Cpr di Roma ne segnala uno ogni ventiquattro ore, con un tentativo di suicidio ogni quarantotto.
L’ultima protesta della quale si è saputo era avvenuta appena venti giorni fa, lo scorso 5 luglio, quando uno dei reclusi ha tentato di togliersi la vita, bloccato poi dagli addetti alla sicurezza del centro.
Subito dopo era scoppiata la rivolta, con decine di detenuti che avevano dato vita a disordini e incendiato i materassi di gomma piuma.
Esasperazione è la parola giusta per riassumere la situazione che si determina in queste strutture, dove l’Arma dei Carabinieri impiega solamente pochissime unità di operatori antisommossa.
In buona sostanza, lo ripetiamo con forza noi dell’Ufficio Nazionale Organizzazione Linea Mobile e della Segreteria Provinciale di Roma del Nuovo Sindacato Carabinieri, si ha a che fare con posti dove spesso vengono trattenute persone che nemmeno sanno perché sono lì dentro. Molte non verranno mai rimpatriate eppure passano nel Cpr anche molti mesi: senza fare nulla, in condizioni non idonee, e adesso con temperature torride di 40/42 gradi che peggiorano ulteriormente la situazione: è inconcepibile l’impiego operativo degli antisommossa delle “Tute Blu”.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri attende risposte su come si intenda mettere in sicurezza gli operatori di Polizia della Linea Mobile Carabinieri.
Operatori che, lo ripetiamo, non sono assolutamente messi nelle condizioni di lavorare e operare così come invece solo su carta, e sempre solo su carta, legifera il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, con le sue pubblicazioni in materia di ordine pubblico, in questo caso la “P4”, procedimenti d’azione per i militari dell’Arma dei Carabinieri nei servizi di ordine pubblico.
Ogni squadra da ordine pubblico deve essere formata da dieci operatori, ne va della loro incolumità fisica e della loro vita.
L‘Ufficio Nazionale Organizzazione Linea Mobile e la Segreteria Provinciale di Roma del Nuovo Sindacato Carabinieri