In questi giorni i militari stanno scrivendo la storia. Tutti i militari oggi in servizio un giorno potranno ricordare di essere stati partecipi della prima contrattazione fatta da Associazioni che li rappresentano. La prima volta che un militare ha veramente chi prende a cuore le sue necessità e se ne fa portavoce nei tavoli di contrattazione con il Governo.
Io stesso, che ho l’onore di ricoprire la carica di primo presidente eletto della nostra Associazione Sindacale, sono orgoglioso del lavoro che sta svolgendo la nostra Segreteria Nazionale attraverso,prima di tutto, un confronto con la base e poi con una progettualità importantissima che ha portato alla redazione della piattaforma contrattuale presentata al tavolo di contrattazione. Una piattaforma che è frutto anche del confronto e della grande e bellissima sinergia che si è consolidata con altre sigle sindacali, in particolare della Polizia di Stato.
Maggiori risorse da riservare agli incrementi stipendiali, istituzione dell’indennità di giudiziaria, incremento dell’indennità per servizi esterni e continuativi, indennità di disagio del turnista “in quinta”, indennità di polizia militare. Sono solo alcune delle proposte messe al tavolo dalla nostra Segreteria Nazionale. Proposte che, come già detto, scaturiscono prima di tutto dal confronto interno con chi rappresenta, a livello locale, i militari che ci hanno dato fiducia, e di seguito, dal lavoro congiunto con gli amici sindacalisti di altre forze di Polizia.
C’è però una indennità proposta che mi ha particolarmentecolpito. L’indennità per i comandanti di Nuclei Forestali e Parco. Una indennità che una volta era percepita da tutti i comandanti di Stazione del Corpo Forestale dello Stato ma che poi, dal passaggio nell’Arma, era stata cancellata.
Il ritorno di questa indennità, oltre a rimuovere quelle disparità venutesi a creare negli ultimi anni, andrebbe finalmente a valorizzare ed a riportare alla giusta attenzione un ruolo che, nonostante il passaggio di Amministrazione e le continue modifiche di denominazione delle ex Stazioni Forestali, ha sempre mantenuto costante la sua funzione gestionale di uomini e mezzi, di rapporti con le pubbliche amministrazioni in materie specifiche come la polizia forestale, la polizia idraulica, l’attività antincendio, la tutela idrogeologica del territorio. Funzione che, se da una parte l’Amministrazione considera utile ai fini di punteggio per concorsi interni, ad oggi non l’ha reputata meritevole di giusta valorizzazione anche economica.
Concludo dicendo che il lavoro non è di certo finito, anzi, è appena iniziato. Perché dopo questa contrattazione si dovrà necessariamente lottare per le modifiche alla normativa relativa alle Associazioni Sindacali dei militari. Una legge che ancora non riesce a dare la giusta collocazione a tali sigle costituitesi ma che spesso, anzi, le degrada e cerca di ricondurre a quelle che erano le mere funzioni della vecchia Rappresentanza Militare. C’è bisogno dell’aiuto di tutti. E c’è bisogno che tutti i Carabinieri capiscano l’importanza di questo momento storico e se ne facciano partecipi.
Facciamo sparire l’ignavia e diamo tutti noi il nostro contributo per migliorare le condizioni di lavoro e garantire a tutti i diritti che spesso vengono calpestati.
Il Presidente del Nuovo Sindacato Carabinieri
Alessandro Ragucci