Il Nuovo Sindacato Carabinieri ha seguito la vicenda processuale relativa all’aggressione, avvenuta ad Arezzo lo scorso 22 aprile, ai danni di un militare dell’Arma in servizio di Radiomobile.
Il collega è stato picchiato e morso a un’orecchio – rischiandone il distacco – a seguito di un mero controllo su una persona molesta che, per sfuggire all’attività dei militari, aveva cercato rifugio in un pubblico esercizio.
Appare inverosimile che la Procura di Arezzo abbia emesso una sentenza per direttissima, priva di misure cautelari, al netto dell’allontanamento del reo dal territorio aretino, come se non ci fosse stata altra soluzione educativa che “scaricarlo” in altri Comuni.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri Toscana si chiede se la salute degli operatori di Polizia abbia un valore per le Procure o se, invece, tentare di staccare con un morso un orecchio faccia parte della nostra attività.
Attività che, come è già stato sottolineato, per molti sarebbe da considerare “un lavoro come un altro”.
Ci chiediamo chi ripagherà il danno arrecato al lavoratore in divisa quando l’aggressore non si presenterà all’udienza fissata per il prossimo 26 giugno.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri vigilerà sulle decisioni della Procura e sarà pronto a intervenire pubblicamente sulla mancata difesa dei militari che, a oggi, non possiamo che classificare come cittadini di serie B.
La Segreteria Regionale Toscana del Nuovo Sindacato Carabinieri