Il 02 Aprile 2024, grazie alla firma del Decreto del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Senatore Paolo ZANGRILLO, ove sono state individuate le Associazioni Professionali a carattere Sindacale, rappresentative per l’Arma dei Carabinieri, tra queste N.S.C. (Nuovo Sindacato Carabinieri), oltre altre sei sigle, si avviano a conclusione i lavori del Governo per fare assurgere tali Associazioni a reali Sindacati Professionali e ciò determina lo scioglimento della Rappresentanza Militare (COCER – COBAR e COIR).
Il Decreto, ora al vaglio degli Organi di Controllo e successivamente pubblicato in GG.UU., porta fattivamente il percorso che avrà quale primo fondamentale impegno delle Associazioni Sindacali, la fase del rinnovo contrattuale del comparto sicurezza-difesa.
Diviene finalmente realtà l’effettiva rappresentatività delle donne e uomini di ogni ordine e grado appartenenti all’Arma dei Carabinieri, senza i capestri di subordinazione gerarchica che sino ad oggi ha rappresentato i limiti della Rappresentanza Militare.
Oggi N.S.C. (Nuovo Sindacato Carabinieri) invita tutti i Carabinieri d’Italia a prendere coscienza della nuova e innovativa realtà, esortandoli ad iscriversi alle Associazioni Sindacali, così colmando un gap di 50 anni con la Polizia di Stato, che grazie alla massiccia adesione ai Sindacati, che sfiora il 98% degli iscritti, sino ad oggi è stata l’unico reale baluardo della nostra dignità professionale, a differenza della Rappresentanza Militare (COCER – COBAR e COIR) la quale aveva una netta discrasia al suo interno, invero i rispettivi Presidenti erano per definizione statuaria i Comandanti di Corpo ed il Comandante Generale dell’Arma, ovvero a capo dei “controllori” vi erano i “controllati” e ciò ha portato a vanificare di fatto la coscienza delle tutele dell’intera categoria.
N.S.C. (Nuovo Sindacato Carabinieri) è una nuova realtà tra le Associazioni Sindacali, poiché per Statuto NON annovera tra le sue fila alcuno che eserciti il mandato all’interno della Rappresentanza Militare, proprio per scindere le realtà gerarchiche con le giuste aspettative di chi anela giustizia e dignità nei propri ambienti lavorativi, pertanto NON abbiamo il dovere etico di fare e/o ricevere favori, ma esclusivamente l’etica dell’onestà intellettuale verso gli Iscritti e l’Istituzione.
La Segreteria Regionale Sicilia
