È l’8 marzo e le mimose fluttuano nell’aria, quando, nei pressi del porto antico di Genova, due giovani donne, svestita l’uniforme, decidono di concedersi ad una primavera “insistente”, quasi “prepotente”, inconsapevoli che quell’ostinazione si sarebbe a loro manifestata sottoforma di molestia. “catcalling”, così vengono giuridicamente definite le molestie distrada . Quelle in cui, proprio nella giornata dedicata ai diritti femminili, sono “inciampate” le due giovani carabiniere. Il jogging, all’improvviso, è divenuto un inseguimento, una coazione fisica e psicologica. Tuttavia, le due giovani, grazie all’addestramento ed all’esperienza, sono riuscite a divincolarsi da quella imposta privazione e ad allertare i colleghi.
Questa associazione sindacale, da sempre al fianco delle donne e degli uomini in uniforme, intende esprimere grande solidarietà alle due giovani colleghe, che, “spogliate” di qualsivoglia strumento di difesa, sono riuscite ad “arrestare” l’azione criminosa. Risolutezza, tenacia e ponderazione non sono solo prerogative professionalmente acquisite, ma attitudini proprie di chi sa concedere, allo sport, una parte del proprio tempo.
L’attività fisica, ancor più se praticata all’aria aperta, non può degenerare in anossia sociale o in paura. La libertà di poter attraversare parchi e giardini pubblici è condizione fondamentale nella vita democratica e nulla può influenzarla e farla divenire proibitiva o condizionata.
“mens sana in corpore sano”, così intendono celebrare lo sport e la giornata dei diritti femminili Francesco Marchetti, segretario generale NSC Sondrio e Letizia Gregorio, responsabile ufficio pari opportunità Nsc, i quali insieme condividono l’amore e la passione per la corsa e per tutte le attività sportive, sia amatoriali che agonistiche.
Entrambi ribadiscono l’importanza delle discipline sportive e la loro funzione formativa, per il benessere psicofisico e socio-culturale. Sport è: promozione ed interazione sociale, capacità di autodeterminazione, comunicatività, ponderazione e risolutezza; prerogative, queste, fondamentali specialmente per coloro che, come le due giovani vittime, indossano l’uniforme quotidianamente e sono chiamate a rispondere, con efficienza ed efficacia, nonché” tanto equilibrio e serenità, ai bisogni dei cittadini.
Per questi motivi è inammissibile che luoghi, solitamente vocati alla socialità ed alla condivisione, debbano subire la desertificazione ingenerata dalla paura e dalla violenza!!!
La sicurezza di sentirsi liberi di poter esprimere in ogni dove le proprie attitudini deve essere una priorità delle istituzioni tutte, ivi comprese l’arma dei carabinieri e tutte le altre ff.pp..
Le due colleghe, cui rinnoviamo la nostra stima e riconoscenza, hanno dimostrato che “liberarsi” vuol dire competenza e determinazione e che il degrado sociale, cui stiamo assistendo, può “cedere il passo” ad una legalità piena. Per questo è necessario che soluzioni non più altrimenti differibili vengano adottate ad ogni livello, politico e istituzionale, del processo democratico.
Con questa fiducia nelle istituzioni, Francesco Marchetti e Letizia Gregorio ricordano l’impresa epocale di Katharine Switzer, la prima donna a correre una intera maratona, diventando così il simbolo dell’emancipazione femminile in ambito sportivo. Quel pettorale, conquistato nel lontano 1967, attesta, ancora oggi, la parità di genere evidenziata, in questo caso, nello sport. “tagliare” quel traguardo significa rinnovare la vittoria di Katharine ed affrancarsi da limiti dogmatizzati come invalicabili ed inalienabili.
Francesco Marchetti – segreteria provinciale Nsc Sondrio
Letizia Gregorio – responsabile ufficio pari opportunità Nsc