I militari della Sezione Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Eboli hanno tratto in arresto per omicidio Vincenzo Santimone.
Il quarantasettenne, al culmine di una violenta lite, ha ucciso l’anziano padre di settantasei anni, Riccardo Santimone.
La tragedia familiare si è consumata la sera del 5 marzo all’interno di un appartamento al civico 14 in via Bartolo Longo, nel rione della Pace.
La vittima è stata massacrata con almeno una quindicina di fendenti al torace e alla schiena dal figlio, arrestato e tradotto nella notte al carcere di Fuorni a Salerno, con l’accusa di omicidio volontario aggravato, dai carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Eboli.
La Segreteria Provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri di Salerno rivolge i complimenti ai militari dell’Arma intervenuti prontamente per gli accertamenti di rito.
Gli stessi hanno avvisato il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Salerno, che ha disposto l’esame esterno del medico legale sulla salma, messa a disposizione dell’autorità giudiziaria all’obitorio dell’ospedale locale per effettuare l’autopsia.
Sul posto sono giunti anche i carabinieri del SIS di Salerno per esaminare la scena del delitto.
La notizia della morte di Riccardo Santimone, gommista in pensione, ha scosso l’intera comunità di Eboli, dove la famiglia è molto conosciuta e stimata.
L’anziano si prendeva cura della moglie allettata a causa di una malattia neurodegenerativa.
Il figlio, disoccupato e affetto ultimamente da problemi di depressione, si è subito accorto della gravità dell’atto commesso e ha telefonato al fratello, fuori casa al momento del dramma, che ha immediatamente avvisato i carabinieri.
Tempestivo anche l’arrivo di un’auto medica, ma per il genitore non c’è stato nulla da fare: è stato rinvenuto riverso sul pavimento in una pozza di sangue.
Il segretario generale provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri di Salerno Diego Chavez