Un gesto estremo scongiurato dalla prontezza e dalla professionalità dei Carabinieri, intervenuti con successo per salvare un aspirante suicida allontanatosi da casa portando con sé un grosso coltello e una prolunga elettrica.
È accaduto a Trebaseleghe, in provincia di Padova, dove un uomo, che aveva manifestato l’insano proposito nel contesto familiare, è stato raggiunto dalla pattuglia Radiomobile dei Carabinieri di Cittadella e della locale Stazione, sulla sponda del fiume Dese in località Sant’Ambrogio.
I militari, allertati dalla moglie, hanno dapprima ascoltato le esternazioni dell’uomo intenzionato a farla finita nel tentativo di avviare con lui un dialogo trovandosi dinanzi a una situazione molto difficile, aggravata dagli arnesi potenzialmente pericolosi – che la stessa donna aveva segnalato telefonicamente all’operatore della Centrale Operativa di Cittadella – e dalla sua posizione a penzoloni sul fiume, in un punto particolarmente pericoloso della chiusa.
Un contesto molto delicato, quello in cui è entrato in gioco il complesso operato dei Carabinieri intervenuti: tutto si è svolto in pochi minuti, tesi e concitati, anche e soprattutto in considerazione delle condizioni morali dell’aspirante suicida, che non recepiva le parole dei militari.
Non riuscendo a dissuaderlo dall’estremo gesto, i quattro Carabinieri, in un’operazione fatta di intesa di squadra e di prontezza operativa, hanno attirato dapprima la sua attenzione e successivamente lo hanno avvicinato rapidamente afferrandolo dalle braccia e dai vestiti, trascinandolo via dal ponte sul fiume e traendolo in salvo sull’argine.
All’esito positivo del salvataggio, l’uomo si è abbandonato in un sentito pianto di disperazione e in un abbraccio con i militari che gli avevano appena salvato la vita.
“Queste procedure d’intervento, mosse da umanità oltre che dall’istinto, non sono scritte e sancite nei nostri regolamenti – commenta Antonio Grande, segretario regionale di NSC Veneto –e non sono azioni che si possono insegnare né tantomeno imparare preventivamente prima di imbattersi in situazioni del genere”.
“Le mosse e le decisioni che un carabiniere può intraprendere in questi casi – prosegue – sono solo frutto della personale esperienza, dell’istinto autonomo e della professionalità acquisita”.
“Pertanto, l’Arma deve essere orgogliosa di questi successi operativi fuori dal comune – aggiunge – e fuori dalle normali procedure d’azione”.
“La Segreteria Regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Veneto è sicuramente orgogliosa – conclude – e plaude al servizio che i quattro colleghi hanno prestato alla comunità e a quell’uomo, sottolineando che uno dei militari intervenuti è proprio il nostro dirigente sindacale Gianluca Sciuto, il segretario generale di NSC Padova: ci aspettiamo pertanto che, alla stregua del nostro pensiero, l’Amministrazione gratifichi con reali riconoscimenti di plauso questo e altri interventi simili, decisamente fuori dal comune!”.
La Segreteria Regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Veneto