La Segreteria Provinciale di Ravenna è intervenuta per chiedere approfondimenti e accertamenti al Comando Generale dell’Arma, per prevenire e, nel caso, interrompere prassi distorte, attraverso le quali potrebbe essere accaduto che, in talune circostanze, ai lavoratori militari chiamati a spostarsi di sede per andare a svolgere dei servizi provvisori, sarebbe stato richiesto verbalmente, in via preliminare, la disponibilità a RINUNCIARE alle indennità di missione eventualmente spettanti, dietro sottoscrizione di apposite dichiarazioni scritte in tal senso.
La Segreteria Provinciale di Ravenna ha pertanto chiesto di sapere:
– perché l’Amministrazione, tramite suoi rappresentanti, sarebbe giunta e/o dovrebbe giungere a “chiedere” ai dipendenti, in forza del vincolo di subordinazione e dipendenza gerarchica e dei contestuali rapporti di servizio sussistenti, di rinunciare alle indennità di missione, per servizi di aggregazione, che sono generalmente un notevole disagio per coloro che debbono sostenerli;
– perchè i dipendenti si dovrebbero prestare a simili “cortesie di “rinunciare” a indennità economiche previste dalla legge come istituti applicati a tutela del loro benessere e interesse economico da prestazione lavorativa;
– quale sia l’effettiva libertà di scelta abbiano tali dipendenti, sapendo che tali “cortesie” verrebbero richieste dalle superiori gerarchie, che hanno i poteri valutativi, disciplinari e d’impiego che si riflettono direttamente sulle carriere dei primi;
La Segreteria ha concluso il proprio intervento chiedendo al Comando Generale di intervenire e sensibilizzare le gerarchie ai vari livelli sull’opportunità di astenersi da tali eventuali prassi e di provvedere a far corrispondere, sempre e in ogni caso.