NSC ha già affrontato tale argomento, elevando all’attenzione degli organi competenti, la fondamentale importanza della sicurezza, la salute ed il benessere dei Militari dell’Arma. In tale contesto questo sindacato si trova pienamente d’accordo con il Comando Generale nell’affermare che “a seguito della progressiva e massiva informatizzazione dei reparti dell’Arma il PC è ormai diventato un normale e indispensabile strumento di lavoro per il quotidiano svolgimento delle varie attività”. « Detta affermazione – spiega il Segretario Generale Prov.le BAT Aldo Calà – se pur da un lato sembra venire incontro a quelle che sono le esigenze professionali riconoscendo l’informatizzazione avvenuta nell’Arma, dall’altra non tiene conto dei rischi per la sicurezza e la salute dei Militari, riconoscendo lo status di “videoterminalista” solo a pochissime figure specializzate, senza tra l’altro percepire alcuna indennità, ignorando e tralasciando di fatto tutti gli altri Militari, quasi la totalità ad esclusione di pochi reparti, che di fatto e quotidianamente per svolgere le proprie mansioni, dal Comando Stazione al Comando Generale, risultano utilizzare il PC per più di 20 ore settimanali. » Il Comando Stazione, sul quale si regge tutta l’attività dell’Arma dei Carabinieri, ad esempio, ha un’infinità di atti da compilare, delegati sia da parte dei Comandi superiori che dall’A.G., obbligando i Militari a rimanere “incollati” ai PC anche oltre le sei ore quotidiane previste per poter far fronte all’immensa mole di lavoro. I Nuclei Radiomobili, nonostante siano un reparto operativo nell’Arma Territoriale, di “primo intervento”, sono oberati di burocrazia, devono alimentare una serie di banche dati e sistemi che diversamente bloccherebbero anche da un punto di vista contabile una serie di incarichi e mansioni. Tutti i rimanenti Comandi sono dotati di uffici nei quali i Militari addetti sono responsabili dell’andamento operativo e burocratico degli stessi, implicando necessariamente l’uso del già citato PC per lo svolgimento delle proprie mansioni. Nonostante vengano additati come reparti “comodi e meno impegnativi” rispetto alla linea dell’Arma Territoriale. Le Centrali Operative, di fatto, già sottoposti a continui stress derivanti dalle molteplici richieste di interventi e che li vede costantemente impegnati a gestire gli utenti, i servizi esterni, i comandi Arma, i contatti tra i vari comandi, nonché tutte le incombenze che impongo la massima attenzione e professionalità, restano necessariamente e continuamente impiegati dinanzi ai terminali ed alle postazioni informatiche, indispensabili per lo svolgimento del loro incarico. A ciò si aggiunga che quasi tutte le centrali operative condividono i sistemi di videosorveglianza cittadina, altro strumento posto a fondamento della prevenzione e repressione dei reati contro la persona ed il patrimonio. I reparti specializzati in attività investigative sono ormai oberati di attività di intercettazione che hanno assunto un ruolo di fondamentale rilevanza, tanto da impegnare tutti i reparti dell’Arma, incluse le Stazioni. Una normale attività investigativa, ormai, implica intercettazioni telefoniche, ambientali/GPS e video, in quelle più complesse anche le telematiche. Nella maggior parte dei casi, per ogni tipologia di intercettazione necessita una postazione informatica, oltre a quella dell’amministrazione già presente, ne consegue che la scrivania di un carabiniere spesso vede installati e funzionanti tre/cinque PC contemporaneamente. Gli impegni investigativi, nel pieno dell’evoluzione dell’attività di indagine, occupano oltre modo i Militari per le ore previste dalla norma. A prescindere dagli oneri remunerativi che andrebbero riconosciuti a tali Militari, NSC ha a cuore la salute ed il benessere degli appartenenti all’Arma impiegati in tali servizi istituzionali partendo dalla consapevolezza che ormai la maggior parte di essi utilizza il PC per svolgere anche la più basilare incombenza che compete, superando di gran lunga il limite settimanale fissato in venti ore e focalizzando, di conseguenza, una generalizzata e non puntuale applicazione delle disposizioni e un’inosservanza dell’attuale quadro normativo, richiamando a tal proposito quanto previsto dagli artt.173,174, 175, 176 del D.Lgs. 81/08 Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro integrato dalle disposizioni riportate dal D. Lgs. n. 106 del 3 agosto 2009, proprio riguardo all’utilizzo di PC. « Nonostante la redazione del D.V.R. (Documentazione valutazione dei rischi) sui rischi presenti, che per onestà intellettuale ed oggettiva non può prescindere da quanto rappresentato, questa sigla sindacale – conclude Calà – auspica innanzitutto la tutela degli appartenenti all’Arma mediante la concretizzazione degli standard di sicurezza e prevenzione dovuti e il riconoscimento delle relative indennità di rischio che dovrebbero essere riconosciute per le prestazioni di lavoro che comportino continua e diretta esposizione a rischi pregiudizievoli per la salute e l’integrità personale del lavoratore, a tutti i Militari che utilizzano il “videoterminale” superando le ore venti ore settimanali stabilite dalla norma. »