«Un modello di sicurezza integrata che passa per diversi asset, in primis lo straordinario lavoro delle forze dell’ordine». È quello proposto per il capoluogo marchigiano dal sottosegretario al ministero dell’Interno, Emanuele Prisco, intervenuto ad Ancona in occasione della tavola rotonda ‘Ancona, Sicurezza e ordine pubblico nel capoluogo’ che si è tenuta ieri al See Port Hotel. Presenti le rappresentanze sindacali delle Forze dell’Ordine, tra le quali il Nuovo Sindacato Carabinieri, che hanno preso la parola per presentare criticità e richieste, il deputato di Fratelli d’Italia Stefano Maria Benvenuti Gostoli promotore dell’iniziativa, il candidato Sindaco per il centrodestra (FdI, Lega, FI e Udc) e per i civici Daniele Silvetti, la senatrice Elena Leonardi e il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Marco Ausili. Il sottosegretario Prisco ha sottolineato l’impegno del Governo nel contrastare la criticità della deficienza organica nelle Forze dell’Ordine e l’accelerazione per quanto riguarda i decreti attuativi per la legge della sindacalizzazione dei Lavoratori con le stellette.
Giuseppe Lisco, segretario NSC Marche, ricordando le parole del Comandante Generale dei Carabinieri sulla questione del sottorganico e della mancanza del turnover durante la sua audizione alla Commissione Difesa della Camera e il recente intervento interno sulla necessità di una pianificazione bisettimanale dei servizi per conciliare necessità operative con il benessere dei Carabinieri, ha centrato il suo intervento sul concetto della “sicurezza partecipata” che deve essere responsabilità dei Cittadini e di tutte le parti sociali e che non può essere esclusivamente un problema delle Forze dell’Ordine. Come Nuovo Sindacato Carabinieri partecipiamo a discussioni e tavoli in tutta Italia per rendere questo concetto attivo attraverso il coinvolgimento delle Comunità.
Parlando dei Carabinieri, Lisco ha ricordato come ci siano grosse differenze di tutela dei diritti e della sicurezza con i Colleghi della Polizia di Stato che attraverso la contrattazione dei sindacati vedono il rispetto dell’accordo nazionale quadro che disciplina perfettamente anche le modalità dei cambi dei turni e la giusta corresponsione economica nei casi riconducibili alle esigenze di servizio, che devono per forza tenere conto delle esigenze private degli operatori della sicurezza. “Tra l’altro i dirigenti del Nuovo Sindacato Carabinieri, conclude Lisco, stanno pagando il loro impegno sociale e altruistico, come il parlare di queste criticità, con l’apertura di diversi procedimenti disciplinari e penali che hanno come oggetto interventi puramente sindacali e nulla hanno a che vedere con ragioni di servizio. Una interferenza che cozza contro chi si professa come tutore dei Diritti di tutti. Sono soddisfatto dell’impegno che il sottosegretario Prisco ha preso nel portare sui tavoli della politica e istituzionali questa particolare criticità per far progredire un giusto e non più procrastinabile confronto sindacale che nell’Arma manca da sempre”