Un semplice richiamo, può non arrecare un grosso danno alla carriera, ma moralmente quanto vi pesa, se non si confà alla vostra condotta e alla vostra coscienza?
In Veneto il pool disciplina colpisce ancora.
La pratica disciplinare, condotta ancora una volta da Irene Carpanese, dopo la prima fase di redazione delle memorie difensive, che ha portato all’irrogazione della sanzione del richiamo, è proseguita in fase di ricorso gerarchico con l’impugnazione della sanzione.
Le argomentazioni portate a supporto del ricorso gerarchico hanno trovato accoglimento nel superiore gerarchico che ha sapientemente valutato l’errata applicazione della sanzione inflitta, avvallando il ricorso presentato e disponendo l’annullamento del provvedimento.
È importante ricordare ai colleghi che l’informazione secondo cui il richiamo non sia una sanzione disciplinare scritta non è perfettamente esatta. Bisogna precisare infatti, come riporta la Guida Tecnica “Procedure disciplinari” del Ministero della Difesa che, seppur “il richiamo non dà luogo a trascrizione nella documentazione personale dell’interessato né a particolari forme di comunicazione scritta o pubblicazione”, la sua comunicazione “potrebbe essere riservatamente rivolto al militare anche per iscritto, al fine di rafforzarne la valenza monitoria o per esigenze di propria memoria o finalità cc.dd. “partecipative” ”, anche per il fatto che “si tiene conto del richiamo, limitatamente al biennio successivo alla sua inflizione, ai fini della recidiva nelle mancanze per le quali può essere inflitta la sanzione del rimprovero”.
Non bisogna mai rimanere passivi e silenti se la sanzione disciplinare è pretestuosa o configura un atto di palese “ingiustizia lavorativa”.
Convenzione con “MIAPENSIONE”
La Segreteria Nazionale ha stipulato una convenzione con MIAPENSIONE (società di consulenza previdenziale) che ha riservato agli iscritti al Nuovo Sindacato Carabinieri condizioni agevolate.